Cava Provine Pioppi tra Caserta e Valle di Maddaloni, Oliviero: “Conferenza in pieno agosto per riapertura, stop a scempio ambientale”

di Redazione

Nel silenzio dell’estate, mentre le comunità vivono le consuete attività della stagione agostana, le città di Caserta e Valle di Maddaloni sono state improvvisamente interessate da una conferenza di servizi relativa alla cava sita in località Provine Pioppi, al confine tra i due Comuni. Un atto che prefigura un nuovo tentativo di dismissione e recupero ambientale, dietro cui si cela ancora una volta la volontà di prolungare l’agonia di un territorio già pesantemente martoriato.

Il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, esprime ferma e decisa contrarietà a tale iniziativa. «La mia posizione – ha dichiarato Oliviero – è sempre stata chiara e coerente nel tempo. Già nell’ottobre del 2013 mi feci promotore in Consiglio regionale della proposta di legge intitolata ‘Disposizioni urgenti per la chiusura delle cave e dei cementifici nell’area casertana’, proprio per mettere fine a un sistema di sfruttamento ambientale che ha devastato paesaggi, messo a rischio la salute pubblica e compromesso lo sviluppo sostenibile della nostra provincia. Quella battaglia la portammo avanti con determinazione, e la continueremo a combattere oggi come allora. La proposta di riqualificazione della cava calcarea in località Provine Pioppi non può essere letta come un intervento di tutela ambientale, bensì come un ulteriore escamotage per mantenere attive dinamiche che le comunità locali hanno già da tempo rigettato. Non è accettabile, inoltre, che simili operazioni vengano calate dall’alto, in pieno agosto, senza un adeguato coinvolgimento delle amministrazioni comunali, dei cittadini e dei comitati».

Successivamente, nel 2019, in occasione del tentativo di proroga triennale per le attività estrattive – poi stralciata dalla Giunta regionale – Oliviero ribadì il suo netto dissenso affermando che “La provincia di Caserta, le sue città, hanno già dato. Basta con le proroghe e con le finte dismissioni”.

Il Presidente sottolinea, inoltre, l’urgenza di una pianificazione territoriale nuova, che non utilizzi il lessico della “riqualificazione” per perpetuare modelli economici insostenibili, ma che investa realmente in bonifiche, restituzione ecologica e rigenerazione paesaggistica. «Auspico – conclude Oliviero – che si ponga definitivamente fine a ogni ipotesi di compromesso su questo tema. È ora di voltare pagina: il futuro della nostra provincia non può più passare per le cave».

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