Omicidio Cerciello Rega, ridotta la pena per Hjorth: condanna a 10 anni e 11 mesi

di Redazione

È stata ridotta a 10 anni, 11 mesi e 25 giorni la condanna per Gabriele Natale Hjorth, coinvolto nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, il carabiniere napoletano, originario di Somma Vesuviana, ucciso a coltellate a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019. La decisione è arrivata nel terzo processo di appello: i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno accolto la richiesta della procura generale di diminuire la pena di cinque mesi rispetto agli 11 anni e 4 mesi stabiliti nell’Appello bis.

La riduzione è legata alla sentenza della Corte di Cassazione che, il 12 marzo scorso, aveva disposto un nuovo processo limitatamente al trattamento sanzionatorio, dichiarando irrevocabile la responsabilità penale di Hjorth. Il giovane, oggi ai domiciliari, è accusato di concorso in omicidio. “È una soddisfazione morale minima, considerando che siamo partiti dall’ergastolo e se la stanno cavando tutto sommato a buon mercato. Il sesto grado di giudizio per una vicenda del genere mi sembra che basti e avanzi”, ha commentato l’avvocato Franco Coppi, legale di parte civile della vedova di Cerciello Rega.

La vicenda giudiziaria – La sentenza odierna segna l’ultimo capitolo di un lungo iter processuale. In primo grado, nel 2021, Hjorth e l’amico Finnegan Lee Elder – ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio – erano stati condannati all’ergastolo. In appello le pene erano state ridotte a 22 anni per Hjorth e 24 per Elder. Nel 2023 la Cassazione aveva ordinato un nuovo processo per rivedere la gravità di alcuni reati contestati: le condanne erano state ulteriormente ridotte, fino agli 11 anni e 4 mesi per Hjorth. La difesa aveva presentato ricorso e la Cassazione, a marzo 2025, aveva disposto un nuovo ricalcolo della pena. Lo scorso novembre, intanto, Elder è stato condannato in via definitiva a 15 anni e 2 mesi di reclusione.

I fatti – Cerciello Rega, 35 anni, fu accoltellato undici volte durante un’operazione in borghese insieme al collega Andrea Varriale, entrambi disarmati. Poche ore prima, Elder e Hjorth – all’epoca diciottenni e diciannovenni – avevano tentato di acquistare droga a Trastevere da un intermediario, Sergio Brugiatelli, che li truffò cedendo loro una pasticca di tachipirina al posto di stupefacenti. I due rubarono lo zaino di Brugiatelli per ricattarlo e ottenere la restituzione dei soldi. L’incontro organizzato per lo scambio degenerò tragicamente.

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