L’aviazione israeliana ha lanciato nuovi raid su Damasco, prendendo di mira obiettivi strategici nella capitale siriana. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana Sana, tra i bersagli figura anche un palazzo presidenziale. La televisione di Stato siriana ha riferito di attacchi nelle vicinanze del quartier generale del ministero della Difesa, mentre una potente esplosione è stata avvertita nel centro cittadino, nei pressi della piazza degli Omayyadi. Il bilancio provvisorio dell’offensiva parla di almeno nove feriti, come confermato dall’ufficio stampa del ministero della Salute siriano.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, pubblicando un video di un conduttore televisivo siriano sorpreso dai raid, ha dichiarato: “I colpi più pesanti sono partiti”. Lo stesso Katz aveva precedentemente avvertito Damasco di attacchi più intensi se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, città drusa nel sud della Siria. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, intanto, ha invitato i drusi israeliani a non oltrepassare il confine con la Siria, definendo la situazione a Sweida “molto grave”. Il raid su Damasco, che ha colpito per la seconda volta in poche ore il ministero della Difesa – già bersaglio di droni – ha causato ingenti danni e diversi feriti, secondo i media statali siriani.
Gaza sotto attacco: 94 vittime in un giorno – Nella Striscia di Gaza, nelle ultime 24 ore, almeno 94 palestinesi sono stati uccisi e 252 feriti sotto i bombardamenti israeliani, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità locale, controllato da Hamas. Tra le vittime figurano 11 bambini e 21 persone morte nella calca in un centro di distribuzione di aiuti a Khan Younis. L’esercito israeliano (Idf) ha dichiarato di aver colpito oltre 120 obiettivi “terroristici” nella Striscia, inclusi siti infrastrutturali e cellule armate, con il supporto dell’intelligence interna Shin Bet. La Gaza Humanitaria Foundation ha attribuito la responsabilità della calca a “agitatori tra la folla”, ma l’ufficio media dell’enclave ha smentito la versione, accusando la fondazione di aver chiuso i cancelli di ferro del centro e di aver “aperto il fuoco su persone affamate, causando soffocamenti e morti immediate”. Dall’inizio delle ostilità, il 7 ottobre 2023, il bilancio a Gaza è drammatico: 58.573 morti e 139.607 feriti.
La crisi iraniana: nuova scadenza per l’accordo sul nucleare – Sul fronte diplomatico, gli Stati Uniti, insieme a Gran Bretagna, Francia e Germania, hanno fissato la fine di agosto come termine per raggiungere un accordo sul nucleare con l’Iran. Se entro quella data non sarà trovata un’intesa, scatteranno sanzioni severe attraverso il meccanismo di “snapback” che riattiverebbe le misure Onu sospese dal 2015. “L’Iran vuole parlare, ma non ho fretta di farlo”, ha dichiarato il presidente americano Donald Trump, secondo quanto riportato da Bloomberg. Intanto, il segretario di Stato Marco Rubio ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation degli attacchi israeliani in Siria.