Stop disinfestazione nel Casertano, 30 lavoratori a rischio licenziamento. Cangiano incontra l’Asl: “Inaccettabile in piena emergenza West Nile”

di Redazione

Il blocco del servizio di disinfestazione, derattizzazione e disinfezione in provincia di Caserta, sospeso a seguito della scadenza dell’appalto lo scorso 30 giugno, rischia di trasformarsi in un’emergenza doppia: sanitaria e occupazionale. A denunciarlo è il deputato Gimmi Cangiano, vicepresidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti, che ieri mattina si è recato nella sede dell’Asl Caserta per chiedere un intervento immediato.

Il servizio, affidato in precedenza tramite l’appalto CIG 6059566133 – Anac 7558337, è stato sospeso senza attivare alcuna proroga, nonostante la possibilità contrattuale. Una decisione che, secondo Cangiano, risulta incomprensibile, soprattutto alla luce dell’allerta sanitaria legata al virus West Nile, che richiederebbe il potenziamento – e non l’interruzione – delle misure di prevenzione sul territorio. «In piena allerta per il virus West Nile – ha dichiarato Cangiano – risulta incomprensibile la decisione di interrompere un servizio essenziale per la salute pubblica e, al tempo stesso, non prorogare l’appalto come previsto contrattualmente. Si tratta di una scelta grave che rischia di lasciare 30 lavoratori senza occupazione e l’intera comunità senza adeguata tutela igienico-sanitaria».

Il parlamentare di Fratelli d’Italia è intervenuto dopo la mobilitazione dei lavoratori interessati, già raggiunti da lettere di preavviso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. L’incontro urgente con il Direttore amministrativo dell’Azienda Sanitaria ha rappresentato l’occasione per presentare alcune proposte operative volte a garantire la continuità del servizio e la salvaguardia dei posti di lavoro. «Mi è stato confermato che, allo stato attuale, non si intende procedere ad alcuna proroga – ha aggiunto il deputato aversano – ma ho rappresentato in modo fermo la necessità di riconsiderare questa posizione. La sospensione del servizio, oltre a mettere in difficoltà decine di famiglie, espone la cittadinanza a rischi sanitari evitabili. L’Asl deve assumersi le proprie responsabilità».

L’auspicio è che si possa aprire uno spiraglio per una soluzione tempestiva, in grado di tenere insieme due diritti fondamentali: la tutela della salute collettiva e la dignità del lavoro. «Mi auguro – ha concluso Cangiano – che ci siano margini per una revisione della decisione. La tutela della salute pubblica e la dignità del lavoro devono restare priorità non negoziabili».

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