Aversa, stangata del Consiglio di Stato sul Comune: “Lisieux” vince dopo dodici anni di battaglie legali

di Daniela Rosato

Aversa (Caserta) – Un colpo durissimo per il Comune di Aversa arriva dalla quarta sezione del Consiglio di Stato che, con la sentenza numero 6292, mette la parola fine alla lunga controversia con la società Lisieux, che vede tra i soci anche familiari dell’ex parlamentare Paolo Santulli. Dopo oltre dieci anni di battaglie legali e ben sei pronunce favorevoli, la vicenda si chiude con una sentenza che conferma integralmente le ragioni della società, assistita dall’avvocato amministrativista Fabrizio Perla, e condanna senza appello l’ente comunale.

La decisione, definita pesantissima per l’ente normanno, chiarisce che il Comune non ha mai dato esecuzione alle precedenti sentenze favorevoli alla Lisieux. Anzi, il provvedimento dirigenziale di diniego del 2023 – con cui l’amministrazione pensava di aver messo la parola fine alla vicenda – viene bollato dai giudici come “radicalmente nullo”, in quanto adottato in palese violazione delle pronunce del Consiglio di Stato e del Tar.

“Interpretazione distorta per eludere il giudicato” – È questo uno dei passaggi più duri della sentenza, che bacchetta l’ente per aver negato nuovamente a S.T.D. Lisieux s.r.l. il permesso di costruire, appellandosi alla delibera comunale numero 27 del 2018 che classificava l’area a verde pubblico. Secondo i giudici di Palazzo Spada, quel provvedimento “elude il giudicato di cui alla sentenza numero 3456 del 2021, poiché, all’apparente fine di ottemperare ad esso, ne fornisce un’interpretazione distorta per sottrarsi al dictum giurisdizionale, che invece aveva puntualmente censurato la destinazione del terreno a verde pubblico”.

Comune ancora inadempiente – La stoccata finale arriva con la conferma che, a oggi, “stante l’accertata nullità del provvedimento, il Comune di Aversa è ancora inottemperante al giudicato portato dalla sentenza numero 3456 del 2021, alla cui esecuzione deve provvedere secondo le modalità fissate nella sentenza numero 10438 del 2022, con la quale si è già provveduto alla nomina del commissario ad acta”. Il quadro che emerge è allarmante, non solo per le conseguenze giuridiche ma anche per il possibile risarcimento danni, che potrebbe tradursi in un pesante esborso per le casse comunali dopo dodici anni di contenzioso.

La linea difensiva di Lisieux – Già dal 2022, l’avvocato Perla aveva sostenuto che il Comune non potesse aggirare le sentenze favorevoli, ma fosse obbligato a esaminare la richiesta e rilasciare legittimamente il permesso di costruire. Una tesi che oggi il Consiglio di Stato ha accolto in pieno, chiudendo ogni spiraglio per ulteriori manovre dilatorie da parte dell’amministrazione.

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