Dalle ombre del carcere alle luci del palcoscenico: si chiama Dalle sbarre alle stelle lo spettacolo che domenica 29 giugno, alle ore 19, animerà il prestigioso Teatro Bellini di Napoli. Un’esperienza di teatro sociale intensa e autentica, che porta sul palco le storie vere di uomini e donne protagonisti di un percorso di rinascita, a partire dal bene confiscato “Alberto Varone”, oggi sede della cooperativa sociale Al di là dei sogni.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Ariele Vincenti, è tratto dall’omonimo libro di Fabio Masi e Attilio Frasca, e vede la partecipazione straordinaria di Flavio Insinna. In scena non attori professionisti, ma persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere e che attraverso il teatro hanno intrapreso un cammino di trasformazione e impegno civile. Nessuna finzione, solo la potenza della realtà.
Guido Di Leone, sindaco di Cellole, ha sostenuto con convinzione l’iniziativa, promuovendo il laboratorio teatrale all’interno di un progetto più ampio, volto a coinvolgere i giovani del territorio in attività culturali, artistiche e aggregative. Un impegno che prende forma concreta con Kontrokultura, un centro giovanile nato proprio dall’esperienza di questo percorso, pensato per diventare un punto di riferimento stabile per adolescenti e giovani in cerca di spazi di espressione e crescita.
Determinante, in questo processo, è stata anche la disponibilità del parroco don Lorenzo Langella, che ha messo a disposizione i locali dell’auditorium San Marco e San Vito e Santa Lucia di Cellole. Fondamentale, inoltre, la collaborazione delle scuole di danza del territorio, rappresentate dalle maestre Fiorina Condanna (Asd Arabesque) e Giusy Maiello (Centro Art Studio 2.0 Asd), che hanno dato vita a un esempio virtuoso di contaminazione tra linguaggi, esperienze e professionalità, a beneficio della comunità. A guidare gli attori in questa avventura sono stati Ariele Vincenti, Fabio Masi e Flavio Insinna che hanno scelto di accompagnare i protagonisti non solo nella preparazione dello spettacolo, ma anche in un percorso di consapevolezza e restituzione sociale, affinché il teatro possa diventare strumento di racconto, denuncia e riscatto.
Al termine della rappresentazione, è previsto un incontro pubblico con interventi della dottoressa Lucia Castellano, provveditrice dell’Amministrazione penitenziaria della Campania; del dottor Marco Puglia, magistrato di Sorveglianza; di don Federico Battaglia, responsabile della Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Napoli; e di Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale Al di là dei sogni.