Due uomini sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di usura ed estorsione aggravata ai danni di un imprenditore casertano. L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Caserta su disposizione della Procura di Napoli Nord, rappresenta il culmine di un’indagine durata oltre sei mesi e scaturita da una denuncia presentata direttamente dalla vittima.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, grazie a un’articolata attività investigativa fatta di intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni e verifiche bancarie, i due indagati – uno residente nel Napoletano e l’altro in provincia di Caserta – avrebbero concesso prestiti all’imprenditore in difficoltà economiche, imponendo tassi d’interesse ampiamente superiori al tasso effettivo globale medio stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il sistema sarebbe andato avanti per almeno tre anni, con una movimentazione complessiva di circa 1 milione e 500mila euro. Le somme erogate sarebbero state restituite con rate mensili comprese tra i 5mila e i 20mila euro. Quando l’imprenditore non riusciva a onorare le scadenze, i due – sempre secondo l’impianto accusatorio – avrebbero esercitato pressioni e minacce, facendo intendere il coinvolgimento di soggetti esterni, ritenuti pericolosi, nella riscossione del debito.
Al momento dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare, le Fiamme Gialle hanno proceduto a una perquisizione che ha portato al sequestro di beni di valore, tra cui gioielli, orologi di lusso e denaro contante. Il valore complessivo dei beni sequestrati supera 165mila euro, e sono stati ritenuti pertinenti ai reati contestati.