Napoli – Una sala gremita, un palcoscenico spoglio e un “dottore” sui generis: Peppe Iodice, camice da comico e sguardo disarmante, ha portato in scena al Politeama di Napoli una vera e propria “terapia di gruppo”, tutta da ridere. Lo ha fatto con So’ Pep – In ultima analisi, nuova versione dello spettacolo che sta accompagnando il successo crescente dell’artista partenopeo, questa volta nell’ambito del Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio.
Una terapia senza filtri – Lo show, scritto da Peppe Iodice con Marco Critelli e Francesco Burzo, per la regia – o meglio “terapia” – di Francesco Mastandrea, è prodotto da Malfi Management e si presenta come un viaggio esilarante e dissacrante nell’inconscio collettivo. In un’ora e quaranta di battute, racconti e interazioni, lo spettatore viene accolto in una seduta dove l’autoanalisi si fa risata e la risata, a sua volta, si fa cura.
Attualità e confessioni – Il filo conduttore è l’attualità, analizzata e smontata con l’occhio tagliente di Iodice, capace di commentare i fatti di cronaca – anche tramite video – con una comicità mai banale e sempre affilata. Sul palco emergono dubbi, paure, tic e contraddizioni che appartengono a tutti: “Proviamo insieme al pubblico a dare vita a una terapia di gruppo, condividendo segreti e piccole manie, liberamente e senza filtri”, si legge nella presentazione dello spettacolo.
Un comico sempre più consapevole – Il pubblico ride, applaude, si riconosce. Iodice lo tiene in pugno con la naturalezza dei grandi mattatori, restituendo un’immagine sincera e ironica della società e, al tempo stesso, di sé stesso. In questa “ultima analisi” non ci sono maschere: solo uno specchio dove riconoscersi, magari con un moto liberatorio. IN ALTO IL VIDEO