Finto “medico del Papa” curava l’autismo con cellule staminali vietate: arrestato 63enne

di Redazione

Aveva costruito intorno a sé l’immagine di un luminare della medicina, vantando un passato da medico personale di Papa Giovanni Paolo II e di oltre 50 cardinali. In realtà, Walter Alfredo Silva, 63 anni, argentino, non era nemmeno iscritto all’Albo dei medici in Italia. Ora si trova agli arresti domiciliari con le pesanti accuse di esercizio abusivo della professione medica e truffa aggravata ai danni di persone in condizioni di particolare vulnerabilità.

L’indagine, coordinata dalla procura di Roma e condotta dagli agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale, è partita dalla denuncia di una coppia, genitori di un ragazzo di 15 anni affetto da una grave forma di autismo. Attirati da un curriculum online che presentava Silva come specialista di fama internazionale in terapie neurologiche sperimentali, i coniugi si erano rivolti a lui nella speranza di un trattamento risolutivo per il figlio.

Il presunto specialista aveva prescritto un piano terapeutico della durata di due anni, basato sull’impiego di cellule staminali e su un generico abbattimento dei costi, promettendo – si legge negli atti – «un notevole miglioramento sotto diversi aspetti: da quello comportamentale a quello del linguaggio». In realtà, le sostanze somministrate al giovane erano tutt’altro che miracolose: si trattava di composti maleodoranti, scaduti e non autorizzati, talvolta a base di tessuti animali come il cervello bovino, sostanza vietata per legge in Italia per i potenziali rischi neurologici.

Il costo complessivo della “cura” era di circa 30mila euro, versati in contanti dai genitori del ragazzo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, una delle fiale sarebbe addirittura esplosa tra le mani del padre del giovane, diffondendo un odore nauseabondo. L’episodio ha rappresentato la svolta investigativa che ha portato al blitz nello studio del finto medico, situato nei pressi di San Pietro, in via di San Telesforo.

Durante la perquisizione – a cui hanno assistito anche i genitori del paziente – la Polizia Scientifica ha repertato circa 400 schede cliniche, molte delle quali riferite a pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, non ancora tutti identificati. Trovate anche numerose provette contenenti sangue e urina, oltre a farmaci sigillati ma scaduti da anni. Le analisi effettuate dall’Istituto Superiore di Sanità hanno confermato l’assenza di qualsiasi classificazione sanitaria autorizzata per le sostanze impiegate, né come farmaci né come integratori: si trattava, precisano i tecnici, di materiali che avrebbero dovuto essere smaltiti come rifiuti speciali.

Nella sua ordinanza, il giudice per le indagini preliminari ha descritto Silva come un individuo dotato di «abilità collaudata e glaciale scaltrezza», in grado di manipolare le aspettative e le fragilità di genitori disperati. Il gip ha disposto anche il sequestro preventivo dei siti internet attraverso i quali l’indagato promuoveva la propria attività e vendeva “integratori” vietati: le pagine web sono state oscurate e i domini disabilitati con notifica a tutti i provider italiani.

Al momento, le indagini proseguono per individuare eventuali altri pazienti raggirati. Dalle carte sequestrate, emerge un bacino molto ampio di persone coinvolte. Un quadro che potrebbe allargare la portata dell’inchiesta ben oltre i confini del singolo caso denunciato. IN ALTO IL VIDEO

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