Camorra nelle Marche: confiscati beni per oltre 4 milioni a due fratelli

di Redazione

Un impero immobiliare costruito sull’illegalità, radicato nelle Marche ma con origini criminali ben piantate tra Napoli e Caserta. È quanto hanno smantellato i finanzieri dei comandi provinciali della Guardia di Finanza di Ancona e Ascoli Piceno, che hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo antimafia del valore complessivo superiore a 4 milioni di euro.

Il provvedimento, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Ancona, ha colpito due fratelli ritenuti socialmente pericolosi. Uno dei due risulta già condannato per associazione di stampo mafioso, mentre entrambi hanno precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Secondo le indagini, avrebbero guidato in passato un clan camorristico attivo tra Caserta e Napoli, coinvolto in estorsioni, ricettazione, detenzione di armi e droga, oltre a reati fallimentari.

La svolta nella loro parabola criminale risale agli anni Novanta. Dopo essere usciti sconfitti da una cruenta faida con un clan rivale, i due si trasferirono nelle Marche, dove avviarono un’intensa attività di acquisizione di immobili e terreni. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto, quei beni sarebbero stati acquistati con capitali derivanti da attività illecite precedenti, riciclati e reimpiegati nel circuito economico legale.

Gli investigatori hanno tracciato una dettagliata mappa patrimoniale dei due, evidenziando una sproporzione marcata tra i redditi ufficialmente dichiarati nel corso degli anni e i capitali investiti. Un divario che ha permesso di qualificare la loro posizione come riconducibile alla cosiddetta “pericolosità sociale”, uno dei presupposti richiesti dalla normativa per disporre misure patrimoniali di prevenzione.

Il sequestro ha riguardato 25 unità immobiliari, comprendenti appartamenti, un albergo, locali adibiti a deposito, magazzini, uffici e stazioni di rifornimento, oltre a 23 terreni agricoli e edificabili per un’estensione complessiva superiore ai 200mila metri quadrati, tutti situati nella provincia di Ascoli Piceno. IN ALTO IL VIDEO

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