Napoli, agguato di camorra a Ponticelli: ucciso un 25enne vicino al clan Aprea

di Redazione

Napoli – Un agguato in piena regola, l’ennesimo segnale di una guerra sotterranea che torna ad agitare le strade della periferia orientale. A Ponticelli, nel rione Conocal, la nscorsa notte si è tinta nuovamente di sangue. A cadere sotto i colpi d’arma da fuoco è stato Antonio De Cristofaro, 25 anni, volto noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino al clan Aprea.

L’agguato è avvenuto poco dopo le ore 23 in via Il Flauto Magico, nel cuore di un’area da sempre considerata terreno sensibile nelle geografie criminali del quartiere. De Cristofaro, colpito da più proiettili, è stato soccorso e trasportato d’urgenza alla clinica Villa Betania, dove è spirato nelle ore successive per la gravità delle ferite riportate. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, si tratterebbe di un omicidio maturato all’interno delle dinamiche camorristiche della zona. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Ponticelli e la Squadra Mobile di Napoli, che ora conducono le indagini.

Il nome di Antonio De Cristofaro, soprannominato “Bombolone”, compare in diverse informative di polizia. Nonostante non avesse mai riportato condanne per reati di stampo associativo, era finito in manette nel febbraio 2023 a Mergellina, durante un controllo di routine effettuato dai carabinieri. In quell’occasione si trovava in compagnia di altre tre persone, tra cui Emmanuel Aprea, classe 2005, figlio del presunto boss di Barra Gennaro Aprea. Nel veicolo fu rinvenuta una pistola Beretta calibro 7.65 risultata rubata e 1.600 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio.

L’agguato avviene in un contesto di crescente tensione criminale a Ponticelli. Solo pochi giorni fa è arrivata l’assoluzione, con formula piena, di Marco “Bodo” De Micco – considerato a capo dell’omonimo clan egemone nella zona – e di altri quattro imputati, tutti accusati dell’omicidio di Carmine D’Onofrio, 23enne assassinato nel 2021 davanti alla fidanzata incinta. La sentenza aveva già riacceso i riflettori sulla situazione nel quartiere: fuochi d’artificio sparati in segno di “festeggiamento” e post celebrativi sui social avevano accompagnato la notizia dell’assoluzione, sollevando l’attenzione delle forze dell’ordine.

A rafforzare ulteriormente il clima di allarme è la recente istituzione, sempre a Ponticelli, di una “zona rossa”, un’area a sorveglianza speciale che comprende corso Ponticelli, via don Agostino Cozzolino e viale Margherita. Il dispositivo prevede l’intensificazione dei controlli e il divieto di stazionamento per soggetti già segnalati per reati in materia di armi, stupefacenti, rapine o condotte violente. IN ALTO IL VIDEO

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