È bufera sul rapper Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, 24 anni, finito sotto inchiesta da parte della Procura di Catania per un episodio accaduto sul palco del festival musicale “One Day Music”, tenutosi il 1 maggio sulla spiaggia della Plaia. L’artista è accusato di concorso nell’accesso illecito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’aver favorito l’associazione mafiosa, oltre che di aver trasgredito la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli vietava di mettere piede nel capoluogo etneo.
Il caso è esploso dopo la sua partecipazione al festival, durante la quale, pochi istanti prima di esibirsi con il brano Italiano – realizzato con il collega Niko Pandetta – Baby Gang ha mostrato al pubblico un video dal suo cellulare. Nel filmato, diventato virale sui social, si intravede una videochiamata apparentemente in diretta con lo stesso Pandetta, detenuto nel carcere di Rossano Calabro dall’ottobre 2024 per reati legati allo spaccio di droga. Il pubblico ha reagito con entusiasmo mentre Baby Gang incitava la folla con la frase: «È mio fratello, un casino per Niko Pandetta». Nelle immagini si riconosce il volto del trapper catanese, nipote del boss mafioso Turi Cappello.
Il materiale, rilanciato da centinaia di profili social, ha spinto gli investigatori a fare chiarezza sull’episodio: si trattava di una chiamata in diretta? O solo di un video preregistrato? La Procura ha avviato immediati accertamenti, affidando l’inchiesta alla squadra mobile della Questura di Catania. A stretto giro, lo scorso 3 maggio, la Polizia penitenziaria ha perquisito la cella di Pandetta a Rossano, sequestrando un cellulare la cui presenza ha portato all’iscrizione del trapper nel registro degli indagati per accesso abusivo a dispositivi di comunicazione.
Parallelamente, in provincia di Lecco, nella cittadina di Calolziocorte, gli agenti della Squadra mobile locale – su delega dei colleghi catanesi – hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione di Baby Gang, sequestrando il suo smartphone, che sarà analizzato nei prossimi giorni attraverso accertamenti forensi. A Mouhib è stato anche notificato un foglio di via obbligatorio firmato dal Questore di Catania, che gli vieta di risiedere o fare ritorno in città per i prossimi quattro anni. Un provvedimento che comporta inevitabilmente la cancellazione del concerto che l’artista avrebbe dovuto tenere l’8 agosto alla Villa Bellini. IN ALTO IL VIDEO