Il cardinale americano Robert Francis Prevost è il nuovo Papa “Leone XIV”

di Antonio Taglialatela

Alle ore 18.08 di oggi, la fumata bianca ha squarciato l’attesa: il 267esimo Pontefice della Chiesa cattolica è stato eletto. Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost, statunitense, già prefetto del Dicastero per i Vescovi, che ha scelto il nome di Leone XIV. La sua elezione è avvenuta alla quarta votazione del Conclave, mentre la folla cominciava ad assieparsi in piazza San Pietro.

Il Conclave si era riaperto alle ore 16, dopo la pausa del pranzo e un momento di raccoglimento nella Cappella Paolina. I cardinali elettori sono poi entrati nella Cappella Sistina per procedere alla terza sessione di scrutini. Dopo due giornate segnate da fumate nere, è arrivato il verdetto che ha posto fine alla sede vacante, apertasi il giorno di Pasquetta con la morte di Papa Francesco, il quale aveva guidato la Chiesa per oltre un decennio.

Nato a Chicago nel 1955 da madre di origine spagnola e padre franco-italiano, Leone XIV vanta una lunga esperienza pastorale in America Latina, in particolare in Perù, dove ha servito come vescovo di Chiclayo. Creato cardinale nel 2023 da Papa Francesco, il 6 febbraio scorso era stato promosso all’Ordine dei Vescovi con il titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano.

Subito dopo l’annuncio del Habemus Papam, il Pontefice è apparso sul balcone della Basilica di San Pietro, visibilmente commosso. 150mila persone lo hanno accolto con un lungo applauso. Le sue prime parole da Papa sono state intense, cariche di spiritualità e gratitudine: “È il primo saluto del Buon Pastore, un saluto di pace che entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, a tutti i popoli, tutta la terra: la pace sia con voi. Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmante, che proviene da Dio, che ci ama tutti, incondizionatamente”.

Un pensiero speciale è andato al suo predecessore: “Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco, che benediva Roma, dava la sua benedizione al mondo intero quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella benedizione: Dio ci vuole bene, Dio ci ama tutti, il male non prevarrà”. Ha poi invitato tutti a un cammino di comunione e missione: “Senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo, il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi a costruire ponti con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace”.

Nel suo discorso ha espresso gratitudine ai cardinali che lo hanno eletto, e ha ricordato con orgoglio la sua appartenenza all’Ordine di Sant’Agostino: “Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: ‘Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo’. E in questo spirito possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato”. Un saluto speciale è stato rivolto alla Chiesa di Roma e alla Diocesi di Chiclayo, in Perù, e a “tutti i fratelli e le sorelle del mondo intero”, ribadendo il sogno di una Chiesa “sinodale, che cammina, che cerca la pace, la carità, che si fa prossima a chi soffre”.

Infine, nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, ha invocato la protezione di Maria: “Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, chiediamo questa grazia speciale di Maria”. Dopo aver guidato la recita dell’Ave Maria, Papa Leone XIV ha impartito la sua prima benedizione Urbi et Orbi, dando ufficialmente inizio al suo pontificato.

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