Falsa ordinanza per coprire violazioni urbanistiche e ambientali: arrestato sindaco di Macugnaga

di Redazione

Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola) – È finito agli arresti domiciliari Alessandro Bonacci, sindaco 84enne del borgo walser ai piedi del Monte Rosa, accusato di frode processuale, depistaggio e falso materiale in atto pubblico. La misura cautelare è stata eseguita nella mattinata di lunedì 5 maggio dai finanzieri della Stazione di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Domodossola, con il supporto dei colleghi della locale Compagnia, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Mauro D’Urso del Tribunale di Verbania.

L’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica Alessandro Pepè, ruota attorno ai lavori per la realizzazione della pista che porta al rifugio Zamboni-Zappa, nell’area del ghiacciaio Belvedere, a oltre duemila metri di altitudine. Un’opera al centro di un altro procedimento penale che vede Bonacci già indagato per presunte violazioni delle normative urbanistiche e ambientali. Secondo gli inquirenti, per giustificare retroattivamente il proprio operato, il primo cittadino avrebbe redatto, con la collaborazione di altri due dipendenti comunali – non raggiunti da misure cautelari – una falsa ordinanza sindacale contingibile e urgente, datata maggio 2023. Il documento è comparso per la prima volta solo a gennaio 2025, quando fu presentato come memoria difensiva in risposta all’avviso di conclusione delle indagini.

L’ordinanza – la numero 6 del 2023 – affermava che fosse “assolutamente indispensabile ripristinare, senza indugi, l’accesso all’area in condizioni di sicurezza”, per salvaguardare l’inizio della stagione turistica e la pubblica incolumità. Nel testo si faceva riferimento al degrado del sentiero a causa dei movimenti glaciali e alla necessità di incaricare una ditta ossolana per i lavori. Tuttavia, il documento ha immediatamente insospettito gli investigatori: non risultava mai prodotto in precedenza e, nonostante la data del 2023, era stato caricato sul sito istituzionale del Comune solo il 22 gennaio 2025. L’originale ordinanza numero 6 – secondo quanto accertato – riguardava invece un tema completamente diverso: la viabilità locale.

Il sospetto di una manovra ad arte ha spinto la Procura a disporre approfondite verifiche. Il compito è stato affidato nuovamente ai militari del Soccorso Alpino della Finanza, che, assieme ai colleghi della Compagnia di Domodossola, hanno effettuato perquisizioni, acquisizioni di documenti e dispositivi informatici. Gli esiti hanno confermato il tentativo di falsificare atti pubblici per influenzare il corso del procedimento giudiziario. Durante gli interrogatori, uno dei dipendenti comunali coinvolti – un agente della Polizia municipale – avrebbe confermato i sospetti degli investigatori. Diversa la posizione del sindaco e del tecnico dell’ufficio comunale, i quali hanno negato ogni addebito.

La nuova normativa sulla giustizia, che prevede il contraddittorio anticipato in ambito cautelare, ha portato il giudice D’Urso a sentire tutti gli indagati prima di pronunciarsi. Alla luce delle risultanze, ha disposto la custodia cautelare solo nei confronti del primo cittadino, mentre per gli altri due indagati non sono state applicate misure interdittive. Il caso scuote la piccola comunità montana di Macugnaga, dove Alessandro Bonacci era stato eletto sindaco nell’ottobre 2021. SOTTO IL VIDEO

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico