Il Patriarca Bartolomeo a Caserta: la Basilica di Sant’Angelo in Formis crocevia tra Oriente e Occidente

di Massimiliano Ive

È stata una tre giorni intensa quella vissuta dalla Diocesi di Caserta-Capua, per la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli. I valori dell’interculturalità e del dialogo interreligioso hanno preso forma nelle varie tappe di questo cammino spirituale e di preghiera di valenza internazionale, che la chiesa di Caserta e quella di Capua hanno saputo ben interpretare e calare sul territorio, dando risalto a quel patrimonio culturale che Terra di Lavoro offre da sempre, ma che non viene, purtroppo evidenziato.

Il patriarca Bartolomeo, giunto nel casertano durante la festività del 1 maggio, è stato accolto dal vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, dal comitato organizzativo, dalla scorta assegnata dalla Prefettura e dalla Questura di Caserta e dalla delegazione del Patriarcato ortodosso. Dopo una prima tappa all’episcopio di Capua, nei giorni successivi, la guida spirituale ortodossa è stata accompagnata nella sua visita presso la Cattedrale di Casertavecchia, per poi passare allo show room di Annamaria Alois, imprenditrice della seta a San Leucio, al fine di rendere edotto l’ospite dell’arte serica. A questo punto il patriarca di Costantinopoli è stato invitato a dirigersi verso la Reggia di Caserta dove ha potuto ammirare la maestosità del complesso vanvitelliano.

Dal punto di vista ecumenico e religioso, nel contempo la tappa più significativa di questo tour casertano è stata quella dell’incontro di preghiera ecumenica svoltasi presso la Basilica benedettina di Sant’Angelo In Formis dedicata a San Michele Arcangelo. Nel luogo in cui l’arte iconografica bizantina delle maestranze fatte venire dall’abate Desiderio da Costantinopoli a Montecassino ha incontrato lo stile artistico emergente Campano dell’XI secolo…; proprio in questo luogo di culto dove troneggia il Cristo Pantocratore alla cui base il visitatore resta rapito dagli occhi penetranti del San Michele Arcangelo della corte imperiale bizantina; sotto il ciclo pittorico con i richiami orientaleggianti evidenziati nell’affresco della deposizione nel sepolcro del Cristo che artisticamente e architettonicamente esprime l’incontro tra i luoghi di sepoltura tra l’Oriente e l’Occidente antico, ecco che il patriarca Bartolomeo si è sentito a casa ed estasiato dalla presentazione del valore artistico e storico del luogo in questione da parte del rettore della basilica benedettina, don Francesco Duonnolo, che ha sottolineato come dal punto di vista architettonico, iconografico ed iconologico il ciclo pittorico  in questione è un modo di “Dire Dio attraverso una poesia muta, incentrata su gesti, espressioni e atteggiamenti”.

Durante il suo intervento, Bartolomeo ha sottolineato come: “Sono giunto, su invito del nostro amato fratello e arcivescovo Lagnese, verso questi luoghi della Campania amati da Dio, a cui siamo molto legati e che rappresentano un punto di incontro tra Occidente e Oriente fin dalla antichità. E questo incontro è così bene rappresentato dalla magnifica Basilica, dedicata all’Arcangelo Michele, in cui ci troviamo, poiché con profondo stupore ammiriamo le splendide iconografie, incontro del mondo bizantino e di quello campano, e che rappresentano scene dall’Antico e del Nuovo Testamento. Veramente un luogo dove raccogliersi in preghiera e partecipare in un modo spazio-temporale diverso, a vivere così il grande mistero della salvezza”.

Non è mancato il riferimento e il ricordo a Papa Francesco, anche perché tra i temi che il patriarca ha affrontato e condiviso con i membri delle Chiese di Capua e Caserta nella tre giorni sono stati: “I 10 anni dell’Enciclica Laudato Sì” e i 1700 anni dal Concilio di Nicea che affermò la natura divina di Cristo. Nella serata del 2 maggio, intorno alle 19.30, il patriarca ha tenuto, poi una catechesi giubilare sul tema: “Una fiaccola che mai si spegne: la speranza dono dello Spirito” al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Il giorno 3 maggio, invece, ha presenziato all’ultimo incontro in programma, presso l’ex Macrico di Caserta, dove ha argomentato con una Lectio Magistralis sul tema: “Laudato sì: i 10 anni dall’enciclica”. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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