Aversa, il Pd al sindaco Matacena: “Si dimetta e restituisca la parola alla città”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Un’assemblea pubblica animata da toni accesi e appelli senza sconti. Il Partito Democratico di Aversa torna all’attacco dell’amministrazione comunale e ne chiede le dimissioni: «È tempo di restituire la parola ai cittadini», l’appello corale che ha fatto da filo conduttore all’incontro svoltosi lunedì 19 maggio in piazza Don Peppe Diana.

A lanciare il guanto di sfida è stato Eugenio Marino, commissario cittadino del PD, che in una relazione durissima ha puntato il dito contro quella che definisce “la demagogia del civismo”, chiedendo al sindaco Francesco Matacena di “fare la cosa giusta” e lasciare il proprio incarico. «Basta con l’indistinto politico e con lo slogan del “fare il bene della città a prescindere dai partiti” – ha dichiarato Marino –. Serve chiarezza: si torni al voto con coalizioni politiche omogenee».

Un appello, quello del Partito Democratico, che ha raccolto il consenso e la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti delle forze di opposizione. In piazza, insieme ai dem, anche il Movimento 5 Stelle e La Politica che serve. Tutti uniti, almeno per una sera, in una linea condivisa: l’amministrazione Matacena non è più in grado di governare la città.

Il consigliere comunale Marco Girone, esponente del Pd, ha evidenziato le profonde fratture nella maggioranza, tornate prepotentemente alla ribalta con l’approvazione della mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Olga Diana, episodio che – secondo l’opposizione – segnerebbe un punto di non ritorno. A rafforzare questa visione, anche gli interventi del coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Buonpane, e del consigliere Mario De Michele, che hanno messo in luce quella che definiscono “l’omogeneità e compattezza del centrosinistra cittadino”, contrapposta – a loro dire – alla “somma di interessi” che sorregge l’attuale maggioranza.

Non è mancato l’intervento del parlamentare Stefano Graziano, che ha usato parole di fuoco per fotografare lo stato attuale della città: «Questa è la peggiore amministrazione della storia repubblicana di Aversa». Anche lui ha chiesto esplicitamente le dimissioni del sindaco e un ritorno alle urne, soprattutto dopo la crisi interna esplosa con il caso Diana. Il microfono è poi passato ai cittadini. Interventi spontanei, nati dal disagio di chi – al di là delle appartenenze politiche – ha denunciato lo stato di abbandono in cui versa la città: “Un’amministrazione inadeguata, incapace di progettare e gestire il futuro di Aversa”, il refrain più ricorrente tra la platea.

A chiudere l’assemblea è stata la senatrice Susanna Camusso, commissaria provinciale del PD, che ha demolito il mito del “civismo” alla base dell’attuale governo cittadino: «Un indistinto politico che tiene insieme solo una somma di interessi». La sua conclusione è stata netta: «Dopo l’implosione di questa amministrazione, non ci saranno stampelle da cercare nell’opposizione. Il sindaco si dimetta e restituisca la parola ai cittadini».

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