Furti in aziende orafe, sgominata gang rumena in operazione internazionale di polizia

di Redazione

Si è chiusa con un blitz internazionale l’operazione “Lancia d’Argento”, che ha permesso di smantellare una rete criminale composta da otto cittadini rumeni, specializzata nei furti a danno di aziende orafe della provincia di Arezzo. Un’indagine scrupolosa, frutto della sinergia tra la Squadra Mobile della Questura aretina, il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e il Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Arezzo, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale locale.

Il gruppo, che operava con una logistica collaudata e una struttura ben organizzata, è ritenuto responsabile di almeno otto colpi messi a segno tra agosto e novembre 2024 nei comuni di Arezzo e Civitella in Val di Chiana. Le indagini sono scattate a seguito dell’anomala impennata di furti nel settore orafo registrata durante l’anno, con episodi accomunati da un identico modus operandi: irruzioni notturne, effrazione degli ingressi, fuga attraverso i campi e utilizzo di veicoli appoggio con targa straniera.

Il 28 novembre 2024 è arrivata la prima svolta: due membri della banda sono stati arrestati poche ore dopo un colpo in una ditta di Laterina-Pergine Valdarno, dove erano riusciti a sottrarre 1,4 kg di oro, 50 kg di argento e 10 kg di ottone, per un bottino stimato in circa 200mila euro. Un sequestro che ha consentito di avviare un lavoro investigativo capillare: rilievi tecnici, sequestri di attrezzi e indumenti compatibili con i reati, analisi di filmati di videosorveglianza, incrocio dei dati di transito dai varchi elettronici e ricostruzione dei movimenti tramite le celle telefoniche.

L’inchiesta ha poi individuato la base operativa della banda in provincia di Pistoia e tracciato gli spostamenti dei membri, consentendo di collegarli a ulteriori otto episodi criminosi, compreso il tentato furto del 22 novembre 2024 alla New Chains Srl di Tegoleto e i raid precedenti alla Taitù Srl di Arezzo e alla Jocker Preziosi Snc.

Alla luce dei gravi elementi raccolti, la Procura ha ottenuto dal gip del Tribunale di Arezzo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per cinque degli indagati, mentre un sesto risultava già detenuto per reati analoghi. Le ricerche si sono quindi estese oltre i confini nazionali: sono stati emessi Mandati di Arresto Europei e attivata la cooperazione giudiziaria con Eurojust, con il supporto dello SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e dell’Esperto per la Sicurezza dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest.

Il 24 aprile scorso, in Romania, sono stati arrestati quattro dei cinque latitanti grazie a un’operazione condotta dalla polizia locale, coordinata dalla magistratura di Galati e affiancata da un team investigativo italiano inviato appositamente sul posto. Contestualmente, sono state eseguite diverse perquisizioni domiciliari, dalle quali sono emersi nuovi elementi d’interesse investigativo. Un ultimo indagato è tuttora irreperibile, ed è attivamente ricercato. L’indagine resta aperta: gli investigatori sono al lavoro per verificare eventuali legami della banda con altre reti criminali attive in Italia e all’estero. IN ALTO IL VIDEO

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