Carinaro (Caserta) – In una seduta straordinaria convocata con urgenza durante il Sabato Santo, il Consiglio Comunale di Carinaro ha detto un secco “no” alla proposta avanzata dalla società “Marican Heritage S.p.A.” della famiglia Canciello per la realizzazione di un polo produttivo destinato alla logistica, con centro direzionale e ricettivo-alberghiero, in via Casignano. Il parere contrario è stato espresso all’unanimità da maggioranza e opposizione, con la ferma volontà di tutelare l’integrità del parco agricolo comunale e difendere l’identità ambientale e storica del territorio.
L’area Casignano – Il parco agricolo di Casignano, secondo quanto definito dal Puc, è un presidio identitario, paesaggistico e ambientale. Oltre a svolgere funzioni ecologiche cruciali per la qualità dell’aria e la biodiversità, l’area è destinata alla promozione della cultura rurale, con strutture museali e percorsi ciclopedonali che ne valorizzino la fruizione pubblica.
“Una decisione politica oltre che tecnica” – Ad aprire la seduta, il sindaco Annamaria Dell’Aprovitola ha sottolineato la natura politica della delibera approvata, redatta congiuntamente ai consiglieri di minoranza. “Quella di oggi – ha dichiarato il primo cittadino – non è una semplice delibera tecnica, ma un atto politico forte, un’assunzione di responsabilità verso il nostro territorio”. Un intervento che ha tracciato i contorni di una visione amministrativa ben precisa, in cui lo sviluppo non può prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente e dalla coerenza urbanistica. Dell’Aprovitola ha evidenziato come il progetto della Marican preveda l’insediamento di opifici industriali, o altre attività non compatibili, su terreni destinati dal vigente Piano Urbanistico Comunale (Puc) a parco agricolo e attrezzature agrituristiche e museali, con vincoli di inedificabilità assoluta. “Non siamo contrari allo sviluppo – ha ribadito – ma lo siamo a uno sviluppo che ignora la pianificazione, che stravolge il territorio e che serve a pochi penalizzando tutti”.
Le criticità del progetto – La delibera fa proprie le osservazioni espresse dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, geometra Cardone, e dal Servizio di Pianificazione Territoriale della Provincia di Caserta, entrambi espressisi negativamente sul progetto. Tra le principali criticità: il contrasto con il Ptcp (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), l’incoerenza con le destinazioni urbanistiche del Puc, l’assenza di titolarità giuridica da parte del proponente sulle aree in questione, e la pretermissione di enti rilevanti dalla conferenza dei servizi indetta dalla Zes Unica (tra cui Regione Campania, Soprintendenza e Comuni limitrofi). Un parere tecnico e giuridico che l’amministrazione ha voluto rafforzare con un segnale politico chiaro: “Non si tratta solo di respingere un progetto sbagliato – ha detto il sindaco – ma di affermare un modello di governo del territorio che guarda avanti, che investe sulla qualità, sulla bellezza e sull’equilibrio”.
Opposizione critica su tempistica – Unanimità non significa mancanza di critica. Il consigliere di opposizione, Stefano Masi, ha espresso apprezzamento per l’unità raggiunta, ma ha anche puntato il dito sul ritardo con cui la documentazione è stata trasmessa ai consiglieri. “La proposta ci è stata comunicata ufficialmente solo il 17 aprile, a fronte di una conferenza di servizi indetta il 21 marzo. In due giorni abbiamo fatto tutto il possibile per contribuire alla delibera, ma non possiamo dirci soddisfatti: questa non è la soluzione migliore ma, dati i tempi ristretti, non dovuti certo a nostre responsabilità, al momento è l’unica strada percorribile”, ha affermato Masi. Il gruppo di minoranza “Carinaro in Avanti” ha anche presentato un’istanza di accesso agli atti per fare chiarezza su una possibile proposta ancora più estesa – pari a 1,5 milioni di metri quadri – che sarebbe pervenuta al Comune l’anno precedente e di cui non si avrebbe avuto notizia. “Se confermata, sarebbe gravissimo”, ha dichiarato il consigliere, per il quale ora “è chiaro che si apre una nuova pagina nel rapporto tra la politica locale e i grandi player industriali del territorio”.
Il “No” del Consiglio e i provvedimenti consequenziali – Il Consiglio Comunale ha quindi deliberato: la ferma contrarietà all’insediamento di opifici industriali nelle aree agricole; il mantenimento dell’attuale destinazione urbanistica; l’impegno a impedire ogni trasformazione del suolo non conforme alle finalità agricole, ambientali e paesaggistiche; la trasmissione della delibera a tutti gli enti coinvolti, inclusi i Comuni limitrofi e la società proponente.