Ragazza uccisa ad Aosta, arrestato 21enne. Spunta ipotesi di una “challenge” su TikTok

di Redazione

Dopo l’arresto del ragazzo di 21 anni, Teima Sohaib, sospettato per l’omicidio della 22enne francese Auriane Nathalie Laisne, trovata morta in un’ex chiesetta nei boschi vicino ad Aosta, spuntano ipotesi sconcertanti sul movente del delitto.

Stando a quanto riporta la Cnn, tra le piste seguite dagli inquirenti ci sarebbe quella di una “challenge” su TikTok, molto in voga tra i giovani francesi, che prevede una “caccia ai fantasmi”. Si chiama “Urbex”, un’esplorazione urbana che consiste nell’avventurarsi in strutture e edifici in rovina.  Citando fonti vicine all’indagine, la Cnn racconta che la 22enne e Sohaib sarebbero stati visti aggirarsi nei boschi di La Salle “vestiti da vampiri”: testimoni hanno riferito agli investigatori che la giovane era pallida ed emaciata, mentre l’amico aveva capelli neri e carnagione olivastra, ed entrambi avevano l’aspetto di “zombie”.

Non si esclude nemmeno l’omicidio consensuale per compiere un “sacrificio”, o quello di uno scherzo social nella chiesa sconsacrata poi finito in tragedia. Ma per il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, si è trattato invece di un “classico femminicidio” determinato da “un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima”.

Auriane Nathalie Laisne abitava a Saint-Priest, cittadina di 42mila abitanti nell’area metropolitana di Lione. La giovane è stata riconosciuta ufficialmente solo giovedì dai genitori, giunti ad Aosta. Era stata da poco in Svizzera e, come riferiscono i familiari, stava attraversando l’Europa: in Valle d’Aosta si era fermata per campeggiare qualche giorno in montagna con l’amico. Secondo l’autopsia, la ragazza è stata colpita frontalmente al collo e all’addome con un coltello, e viene escluso che le ferite sia state auto-inflitte. Il decesso, che risale ai giorni a cavallo tra marzo e aprile, è stato causato da un’emorragia: è morta dissanguata.

Il sospettato finito agli arresti, Teima Sohaib, italiano di origine egiziana, è residente a Fermo nelle Marche. Subito dopo la morte della ragazza era tornato in Francia attraverso il traforo del Monte Bianco. Avrebbe precedenti penali per maltrattamenti in famiglia e sarebbe già sotto processo per atti di violenza nei confronti della 22enne, con cui probabilmente aveva una relazione sentimentale, Sembra che fosse già ricercato già dalla fine di marzo, sia in Francia che in Italia, per violazione del controllo giudiziario.

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