Ilaria Salis candidata del Pd alle Europee? Schlein incontra il padre

di Redazione

Elly Schlein incontra il papà di Ilaria Salis. Lo annuncia Repubblica on line insieme all’ipotesi di una candidatura per le europee della 39enne italiana in carcere in Ungheria, a Budapest.

Repubblica parla di una stretta del Pd sulle liste, con la segretaria che potrebbe rinunciare alla corsa da capolista e la possibilità per Salis di essere presentata nelle isole. Successivamente fonti Pd fanno sapere che la segretaria dem ha incontrato il padre di Ilaria Salis per parlare della “situazione incresciosa in cui si trova la figlia”.

Schlein però, a stretto giro, ha smentito alla trasmissione “Cinque Minuti” di Raiuno: “Questa ipotesi non è in campo. Non c’è in corso nessuna trattativa. Ho voluto incontrare il padre di Salis per discutere come possiamo aiutare a toglierla dalla condizione in cui si trova. Nel dibattito sul totonomi terrei fuori una situazione delicata come questa”.

Una elezione al Parlamento Europeo di Salis le farebbe ottenere l’immunità parlamentare e, pertanto, la scarcerazione. Una volta libera potrebbe affrontare a Budapest le udienze in tribunale in attesa delle decisioni dei giudici, ma da persona libera.

La Russa: “Scelta che può essere inopportuna per vicenda giudiziaria” – Una eventuale candidatura di Ilaria Salis con il Pd “può funzionare sicuramente per quanto riguarda i voti, il risultato elettorale, dal punto di vista della vicenda giudiziaria invece non so dire, non ho elementi per dire se è una mossa utile o negativa. Non lo so”. Lo dichiara all’AdnKronos il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commentando le indiscrezioni e sottolineando che “se la vogliono candidare sarebbe una scelta assolutamente lecita, ma non so se è la scelta anche del papà”. Poi aggiunge, riferendosi all’incontro con Roberto Salis dello scorso 2 febbraio a Milano: “Quello che ho consigliato all’epoca era che ci fosse meno commistione politica possibile, ed era anche il motivo per cui lo avevo voluto ricevere, per sottrarlo alle opposte polemiche politiche” perché “in questo modo più facili sono i risultati”.

Salis, insegnante monzese, militante di estrema sinistra, è in carcere dal 23 febbraio 2023 con l’accusa di avere aggredito tre manifestanti  neonazisti durante un raduno di estrema destra a Budapest dove rimane in carcere perché, secondo il giudice, “esiste sempre il pericolo di fuga”. Come nell’udienza di gennaio, la donna è stata portata di nuovo in aula legata a una sorta di guinzaglio tirato da un poliziotto.

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