Studenti presi a manganellate, indagine su una quindicina di agenti

di Redazione

Un’intera squadra del Reparto mobile di Pisa potrebbe finire già sotto inchiesta per le manganellate sferrate agli studenti durante l’ultima manifestazione pro-Palestina. Sono una quindicina i poliziotti, compreso il capo squadra e uno dei responsabili dell’ordine pubblico incaricato della sorveglianza della piazza, sui quali si concentra l’attenzione degli inquirenti dopo che la Questura ha inviato un’informativa su quanto accaduto. – continua sotto –

Nella relazione che la Questura di Pisa ha inviato ai magistrati ci sono le ordinanze del questore Sebastiano Salvo con le disposizioni e i piani di sicurezza per le manifestazioni in programma quel giorno, gli ordini di servizio con le specifiche sulle unità e gli agenti impiegati, oltre alle immagini girate dalla polizia scientifica sul corteo improvvisato dagli studenti. Prima, durante e dopo la carica della squadra accusata di aver picchiato i ragazzi.

I pm pisani, riporta il Corriere della Sera, guidati dal procuratore Giovanni Porpora, potrebbero iscrivere i primi indagati sul fascicolo, al momento aperto senza ipotesi di reato. Gli accertamenti, per competenza in questi casi per non far indagare i colleghi dei poliziotti coinvolti, sono stati assegnati ai carabinieri che hanno già cominciato a raccogliere elementi sul ferimento di tredici ragazzi, dieci dei quali minorenni, mentre i genitori di questi ultimi valutano la possibilità di unirsi per presentare un’unica denuncia.

Lo stesso potrebbe accadere anche a Firenze, dove sempre venerdì mattina ci sono stati cinque feriti fra i manifestanti presi a manganellate vicino a piazza Ognissanti dove Cobas, studenti e movimenti di lotta per la casa hanno deviato il corteo verso il consolato americano. A Pisa però non si esclude che l’indagine si possa allargare anche all’intera catena di comando della Questura che ha gestito l’ordine pubblico per il corteo non autorizzato dei liceali. Su questa stessa linea si muoveranno anche gli accertamenti richiesti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al capo della polizia Vittorio Pisani per capire dove e perché ci siano state falle nella prevenzione dell’evento, sia pure non preavvisato. – continua sotto –

Gli accertamenti fatti si sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all’analisi dei video già esaminati dai carabinieri. Secondo quanto appreso, infatti, al centro delle valutazioni dell’autorità giudiziaria c’è soprattutto questo aspetto, ossia di chi ha preso le decisioni e in particolare per capire chi abbia dato l’ordine di caricare con veemenza. Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente.

“Siamo di fronte solo a casi isolati in corso di valutazione e non è mai intervenuto alcun cambio di strategia in senso più restrittivo della gestione dell’ordine pubblico”, ha affermato, a quanto si apprende da fonti del Viminale, il ministro Piantedosi durante la riunione di con i vertici dei sindacati confederali. Peraltro, ha ricordato, “negli scorsi anni sono avvenuti accadimenti analoghi con incidenti ancor più gravi”. “Sono grato ai sindacati per il ruolo svolto e per la disponibilità al dialogo. Ci rivedremo spesso”, ha aggiunto Piantedosi, sottolineando “l’importanza e la necessità di mantenere un confronto costante con le organizzazioni sindacali, certo del loro consueto contributo”.

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