Aversa, omicidio Menditto: giudizio immediato per l’ex militare Scarano, movente legato a droga e gelosia

di Daniela Rosato

Aversa (Caserta) –  Accolta dal giudice per le indagini preliminari, Ilaria Giuliano, del tribunale di Napoli Nord la richiesta di giudizio immediato, avanzata dalla locale Procura, nei confronti di Paolo Scarano, 34enne di Casal di Principe, ex caporale dell’Esercito, accusato di aver ucciso a coltellate, lo scorso 27 settembre, ad Aversa, Paolo Menditto, 55enne del posto, in un appartamento delle palazzine popolari in via Saporito. La prima udienza è prevista per il 2 aprile alla Corte d’Assise di Napoli. – continua sotto – 

Arrestato dalla polizia, durante un tentativo di fuga, vicino alla stazione ferroviaria di Aversa, il giorno dopo il delitto, Paolo Scarano avrebbe inferto, secondo l’accusa, 19 coltellate, in varie parti del corpo, a Menditto. Il movente, come riferito dalla Procura di Napoli Nord, sarebbe legato al fatto che la fidanzata di Scarano si sarebbe fatta consegnare droga da Menditto in cambio di rapporti sessuali. Così Scarano avrebbe deciso di recarsi nell’abitazione del 55enne, con precedenti per stupefacenti e reati contro il patrimonio, non è chiaro se con l’intenzione di ucciderlo o, come più probabile, convincerlo a non fornire più droga alla ragazza; discussione poi degenerata e culminata con l’omicidio.

Il cadavere di Menditto veniva trovato il giorno dopo il delitto, nella sua abitazione, al secondo piano del Fabbricato 2, scala B, delle palazzine di via Saporito. Dopo l’allarme lanciato dai familiari, che non avevano notizie del 55enne da circa 24 ore, sul posto giungevano i Vigili del fuoco che entravano in casa e rinvenivano il corpo senza vita dell’uomo riverso sul pavimento del soggiorno e con numerose ferite d’arma da taglio al torace, ai fianchi, all’addome e ad un braccio.

Dei rilievi si occupavano i poliziotti della Squadra mobile di Caserta e del commissariato di Aversa che riuscivano a individuare l’autore del delitto grazie alle immagini di alcune telecamere di sorveglianza. Da lì il provvedimento di fermo dell’autorità giudiziaria nei confronti di Scarano che veniva rintracciato alla stazione di Aversa e condotto nel carcere militare di Capua. La famiglia di Menditto, rappresentata dall’avvocato Mario Griffo, si è costituita parte civile nel processo.

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