Napoli, dottoressa brutalmente aggredita al Pronto Soccorso da parenti di un malato

di Redazione

Una dottoressa è stata aggredita, nel pomeriggio del 26 dicembre, al Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli. – continua sotto –  

A denunciare l’ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario sono l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” e l’Associazione nazionale guardie particolari giurate. Da quanto si apprende, intorno alle 16.30 è giunta nel presidio un’ambulanza che trasportava un paziente ultra70enne con problemi cardiaci, non accompagnato da parenti.

Improvvisamente le condizioni cliniche dell’uomo sono peggiorate, è andato in arresto cardiaco, e mentre i sanitari effettuavano le manovre di rianimazione cardiopolmonare un infermiere ha allertato telefonicamente la famiglia.

In pochi minuti i familiari sono giunti al Pronto soccorso e la figlia del paziente avrebbe afferrato per il collo una dottoressa, colpendola alla testa, mentre altri parenti mettevano a soqquadro i locali del “codice rosso”, danneggiando porte e suppellettili. Addirittura la figlia ha afferrato un’asta per le flebo e l’ha scagliata dove capitava. Sul posto è poi intervenuta la polizia che ha proceduto ad identificare i responsabili dell’aggressione, i quali non si sono fermati nemmeno dinanzi agli agenti, proferendo minacce alla vittima: “Ti devo sparare”. continua sotto –  

“E’ ora di militarizzare i Pronto soccorso prima che piangiamo morti”, commenta Giuseppe Alviti, leader dell’associazione guardie giurate. “Viviamo la nostra realtà lavorativa con immensa paura, abbiamo bisogno di più tutele”, commenta Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno Tocchi Ippocrate”.

Sono 91 le aggressioni da inizio anno tra Napoli e provincia. In Italia quasi 5mila aggressioni a medici e infermieri in tre anni, circa 1600 all’anno, più di 4 al giorno, tra lesioni e minacce gravi e meno gravi. Campania, Lazio e Puglia le regioni con più casi. Ma c’è da considerare che molte vittime non denunciano.

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