Inchiesta rifiuti a Caserta: a giudizio i sindaci Marino e Raiano e l’imprenditore Savoia

di Redazione

Il giudice per l’udienza preliminare di Napoli, Anna Tirone, ha rinviato a giudizio il sindaco di Caserta Carlo Marino (Pd) in relazione all’indagine della Dda di Napoli sul giro di appalti pubblici nel settore della raccolta rifiuti indetti da comuni delle province di Caserta e Napoli e ritenuti truccati. – continua sotto –

Stessa decisione dell’autorità giudiziaria anche per l’imprenditore dei rifiuti Carlo Savoia, originario di Sant’Arpino, il sindaco di Curti Antonio Raiano, il comandante della Municipale Iginio Faiella, l’ex funzionario del Comune di Caserta Giuseppe D’Auria e l’ex dirigente Marcello Iovino, l’imprenditore titolare dell’azienda di rifiuti Lea Angelo Egisto.

Complessivamente sono tredici le persone rinviate a giudizio anche per traffico di rifiuti e turbativa d’asta. A giudizio anche Michele Fontana di Villa Literno (nei giorni scorsi sottoposto a divieto di dimora in Campania  per un’altra vicenda legato ad un’accusa di smaltimento illegale di rifiuti), Carmine Gallo di Giffoni Vallepiana, Nicola Mottola di Lusciano, Anna Scognamiglio di Trecase, Gennaro Cardone di Portici e Biagio Bencivenga di Cardito. Si andrà in aula per la prima udienza il prossimo 19 marzo. Egisto, Fontana e Faiella rispondono di traffico illecito di rifiuti, gli altri sono accusati a vario titolo di titolo di turbata libertà di scelta del contraente e falso.

Il gup ha invece assolto in abbreviato, con formula piena perché “il fatto non sussiste”, gli imputati Michele Oliviero e Andrea Guadagno, titolari dell’azienda di rifiuti Bema (coinvolta nell’indagine) e accusati di traffico illecito di rifiuti, e il dirigente del Comune di Lusciano, Edoardo Cotugno, che rispondeva di turbativa d’asta. I tre erano difesi tutti dall’avvocato Mario Griffo. – continua sotto –

Sono stati poi prosciolti dal gup l’ex assessore del comune di Aversa, nonché avvocato lavorista, Paolo Galluccio (“per non aver commesso il fatto” e difeso da Raffaele Costanzo e Alfonso Quarto), cui la procura antimafia aveva contestato la turbativa d’asta per presunta manipolazione del bando relativo all’appalto dei rifiuti, e gli imputati Ernesto Scamardella, Pasquale Vitale e Salvatore Merola.

L’attività investigativa sfociata nel rinvio a giudizio dei 13 imputati è stata condotta dal Comando carabinieri del Noe: secondo il procuratore aggiunto Rosa Volpe e i pm Fabrizio Vanorio e Maurizio Giordano, il lavoro dei militari ha consentito di accertare l’esistenza di un sistema collaudato, messo in piedi da Savoia, che, con condotte illecite, sfruttando la compiacenza di politici, imprenditori e tecnici comunali, sarebbe riuscito ad aggiudicarsi gli appalti per la raccolta rifiuti.

Quattro le gare, datate 2018, su cui sono stati accesi i riflettori: riguardano i Comuni di Caserta, Aversa, Lusciano e Cardito. A Curti, invece, il santarpinese sarebbe stato in grado di ottenere, nel 2017, illegalmente, dice la Dda, il servizio di rimozione di alcuni rifiuti presenti in prossimità del cimitero. Gli inquirenti ritengono di aver ravvisato l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere capeggiata da Savoia.

Nel collegio difensivo sono impegnati anche gli avvocati Alberto Martucci, Gabriele Amodio, Carmine D’Aniello, Raffaele Mascia, Mauro Iodice e Gennaro Iannotti.

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