Aversa, Lettieri: “Mie critiche su eventi a Casa Cimarosa legate solo alla location, spero in tempi migliori”

di Antonio Taglialatela

Aversa (Caserta) – Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del collega giornalista Giuseppe Lettieri, promoter culturale, che intende chiarire alcuni aspetti del suo intervento di qualche giorno fa, in occasione di un evento da lui organizzato nella chiesa di San Francesco, quando ha criticato una serata di musica leggera tenutasi a Casa Cimarosa, luogo che, a suo avviso, dovrebbe essere location di appuntamenti legati alla figura del grande compositore aversano, di altri storici personaggi come Jommelli e Andreozzi o comunque alla grande musica classica. – continua sotto –  

Sui social si sono scatenate opinioni contrastanti, qualcuno ha dato ragione a Lettieri, qualcun altro si è sentito offeso, qualcun altro si è reso autore di commenti volgari e denigratori nei confronti del collega che nulla hanno a che fare con una discussione sull’opportunità, condivisibile o meno, di promuovere eventi “popolari” in un luogo come Casa Cimarosa, ma rappresentano soltanto aggressioni di stampo personale di chi, probabilmente, è “infastidito” dall’attività e dai successi conseguiti dalle manifestazioni organizzate da Lettieri senza sostegno morale ed economico del Comune, quindi a costo zero per la cittadinanza. All’amico Peppe, tuttavia, non mancano gli anticorpi per fronteggiare certi attacchi, fermo restando la massima solidarietà nei suoi confronti, al di là di cosa ognuno di noi possa pensare sull’utilizzo, “ortodosso” o “popolare”, di strutture pubbliche.

Intanto, vi proponiamo a seguire la lettera inviataci da Lettieri: «Caro direttore Antonio Taglialatela, a seguito dell’articolo e del video dell’amico giornalista Antonio Arduino ho ricevuto diverse telefonate e messaggi di sostegno ma ho anche appresso che qualcuno tenta, via social, di trascinarmi, anche attraverso offese alla mia persona, in una polemica inesistente nei confronti di chi qualche sera fa si è esibito in Casa Cimarosa, che comunque non avevo mai menzionato, con musica leggera e qualche classico napoletano, apprezzabilissimi, generi musicali che amo tanto.

Premesso che al professore Giuseppe Mariniello che ha cantato vanno sempre i miei complimenti. Del resto io stesso gli ho dedicato un articolo di elogi qualche tempo fa sulla testa che dirigo da oltre quindici anni, Nerosubianco. La mia polemica era incentrata non certo su chi si esibiva ma sulla location dove ciò avveniva e sull’utilizzo che da alcuni anni si fa di Casa Cimarosa, con convegni sulla nutrizione, corsi di formazione per vigili urbani, e altre attività che non hanno alcun legame con la storia e le composizioni del Cigno di Aversa. Perché l’esibizione musicale non poteva tenersi nella Cassa Armonica in Villa comunale o in piazza Municipio dove sarebbe stata sicuramente, per motivi di capienza, più partecipata?

La casa del più importante operista del Settecento italiano, la cui immagine è collocata sull’Operà di Parigi, per me dovrebbe esser una sorta di tempio sacro della memoria storica, della Musica, del Settecento e di tutto ciò che riguarda i grandi musicisti aversani o che si collega a loro. E quello che dico di certo non lo penso soltanto io. Lo pensano a Salisburgo per Casa Mozart, lo pensano a Torre del Lago per Casa Puccini, lo pensano a Żelazowa Wola in Polonia nella casa di Chopin, dove ogni settimana si tengono solo ed esclusivamente concerti per pianoforte ed eventi che ricordano il padre del pianoforte romantico. Ma forse ad Aversa non è così! Pensate ad un concerto di Gigione a Casa Rossini a Pesaro, oppure un corso di saldatori a Villa Verdi a Busseto recentemente acquistata dallo Stato per volere soprattutto del Ministro Gennaro Sangiuliano. Secondo voi sarebbe possibile? Credo proprio di no. Lì se accadesse una cosa del genere i cittadini sarebbero i primi a scendere in piazza! Qui no!

Qualche amico mi dice che la mia è una fissazione, che dovrei fregarmene perché tanto Aversa questo è! Ed è a questo amico che rispondo che forse se Aversa è così è proprio perché in molti se ne fregano, in molti continuano a stare in silenzio! Da anni cerco di fare qualcosa di buono per la città, e potrei citare centinaia di eventi culturali e artistici di grande spessore, da me realizzati, con o senza l’appoggio dell’Amministrazione Comunale di turno, come ad esempio pochi giorni fa il Piano Festival con due musicisti di caratura internazionale provenienti dagli Stati Uniti. Però a volte mi sembra di combattere contro i mulini a vento! E la stanchezza inizia a farsi sentire. Capisco che ci sono anche tanti altri problemi, ma essendomi battuto in prima persona, a differenza di qualche sputa veleno social che lascia il tempo che trova, per oltre trent’anni affinché Aversa avesse finalmente restituita ad antico splendore Casa Cimarosa, vedendola poi adoperare come un semplice contenitore comunale, non riesco a tacere e a non esprimere il mio dissenso sull’uso inopportuno e non consono ad un sito di grande memoria storica!

Casa Cimarosa ce l’abbiamo solo noi. Non sono molte le città nel mondo che possono vantare di avere case natali di illustri musicisti. Alcune città se ne fregano. Altre, vedi appunto Jesi, Torre del Lago, Pesaro, Busseto, Salisburgo e Vienna, invece valorizzano e fondano anche una economia turistica e culturale per le loro “storiche” Case. Vorrà dire che dobbiamo sperare in tempi migliori. Perché come ci insegna il grande Eduardo “Addà passà a nuttata!” e la nottata passerà!».

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