Pollini: “Giù le mani dai prodotti di Aversa! E la politica sia concreta nel valorizzare eccellenze”

di Redazione

Aversa (Caserta) – “Basta con gli scippi e con le sottrazioni delle nostre eccellenze territoriali!”. A parlare è Maurizio Pollini, vicepresidente della Camera di Commercio di Caserta, che rivendica l’aversanità di tanti prodotti eccellenti dell’enogastronomia che affondano le loro origini nell’Aversa dei tempi passati ma che oggi sono a rischio di essere sottratti al patrimonio culturale della città. – continua sotto –

“Sembra che sia iniziato da tempo – continua Pollini – un processo di depredazione nei nostri prodotti e che ognuno sia libero di strappare un pezzo della città per appropriarsene. Cito solo tre, tra i prodotti principali di eccellenza aversana, che rischiano di essere scippati alla città: il vino asprinio, la mozzarella di Aversa e la polacca di Aversa. La città, le istituzioni, la politica devono riappropriarsi di quelle figure identitarie della nostra città e avviare un processo di valorizzazione delle stesse che, insieme alla pubblicizzazione e diffusione delle varie e tante bellezze monumentali presenti in quella che è la ‘città delle cento chiese’, potrebbero assicurare un successo e uno sviluppo economico di Aversa”.

“Il vino asprinio, per esempio, rappresenta un unicum mondiale – sottolinea Pollini – con i suoi filari che si stagliano nel cielo, forti di oltre 15 metri d’altezza, dove raccogliere l’uva, per la produzione di questa prelibatezza ormai apprezzata nei più importanti meeting mondiali e presente sulle tavole di tutto il mondo, diventa un’arte tramandata nei secoli che dovrebbe portare tali vigneti ad essere considerati ‘patrimonio dell’umanità’, mantenendo comunque il forte richiamo identitario contenuto nel suo nome: ‘sprinio di Aversa’”.

Altri prodotti d’eccellenza sono polacca e mozzarella. “Anche per questa prelibatezza dell’arte pasticcera – continua Pollini – sarebbe opportuno creare un consorzio dei produttori, legati ad un disciplinare di produzione per tutelare l’originalità e le origini di questo squisito dolce nostrano. Infine, la mozzarella di Aversa, il cosiddetto ‘oro bianco’, un prodotto nato nella nostra città, come testimonia anche il grande Totò nell’apprezzata commedia ‘Miseria e nobiltà’, e che ormai ha già quasi perso la propria identità essendo un prodotto che può essere confezionato con latte proveniente da zone anche esterne alla Campania ed oggi oggetto di discussione per ulteriori allargamenti”. – continua sotto –

Una spinta identitaria e di tutela delle origini aversana è partita, grazie alla lungimiranza di alcuni imprenditori del settore dolciario, ma, per Pollini, da sola non basta. “È necessario – dice il vicepresidente della Camera di Commercio – uno sforzo unitario e comune, con un tavolo permanente che raccoglie imprese e che mette in moto la politica per fare in modo che si avvii un processo di salvaguardia e di divulgazione. Partendo, quindi, dalla tutela dei prodotti si potrebbe continuare l’opera di divulgazione delle bellezze aversane pubblicizzando alcuni monumenti di rara bellezza presenti in città. Penso al Chiostro di San Francesco, già in più occasioni oggetto di servizi televisivi anche su canali nazionali, quali Rai Uno; il Duomo di Aversa con la rarità della cupola ottagonale e, per finire, a Porta Napoli (Arco dell’Annunziata), vero e proprio simbolo cittadino che, ahimè, oggi versa in condizioni pietose, vittima qual è degli escrementi di volatili che si accumulano in maniera indecorosa e disdicevole e che invece, trovandosi all’ingresso della città dovrebbe essere il biglietto da visita della stessa e, quindi, tenuto in maniera impeccabile”.

Aversa, per la sua posizione geografica e per il fiorente commercio è già un punto di riferimento naturale per tutti i paesi contermini e anche, ormai, per quelli dell’hinterland a nord di Napoli. A tal proposito, sostiene Pollini, “se la politica e le forze positive della città riuscissero a mettere a punto azioni di sviluppo strategico e di turismo enogastronomico, oltre che artistico-monumentale, si potrebbe pensare di assicurare il futuro lavorativo dei nostri figli e dei nostri nipoti in città e non lontano da essa come purtroppo oggi avviene”. Imprenditori, buona politica, associazioni ed Enti preposti collaborando, creando sinergie e facendo squadra, potrebbero, conclude Pollini, “avviare processi virtuosi di sviluppo e di crescita economica e dar vita a grandi opportunità di lavoro”.

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