Aversa, Giornate Fai: gli studenti del “Gallo” raccontano la storia del Castello Aragonese

di Redazione

Aversa (Caserta) – Nei giorni del 25 e 26 marzo anche ad Aversa, in una cornice primaverile, si sono svolte le consuete Giornate Fai durante le quali è stato possibile visitare dei veri gioielli paesaggistici e architettonici che normalmente risultano inaccessibili al grande pubblico. Quest’anno l’evento era legato alle Celebrazioni vanvitelliane per i 250 anni dalla morte Luigi Vanvitelli e i cinque siti scelti risultavano collegati in vari modi al grande architetto. – continua sotto –

L’istituto tecnico economico “Alfonso Gallo”, guidato dalla dirigente scolastica Vincenza Di Ronza, ha partecipato con gli “apprendisti Ciceroni”, insieme ai “colleghi” dell’istituto “Mattei”, in qualità di guide che, con dovizia di particolari, hanno raccontato, a chi è intervenuto, la storia del Castello Aragonese, attualmente sede del Tribunale di Napoli Nord. Ciò che ammiriamo ancora ai giorni nostri porta, nel restauro dell’imponente edificio, il marchio indelebile del Vanvitelli. Gli studenti hanno descritto lo stile vanvitelliano contraddistinto da un unico ordine architettonico, il tuscanico; di come il fossato antistante sia stato coperto per il cambio di destinazione d’uso del palazzo; hanno descritto i timpani, le finestre, il frontone che rimandano alla Reggia di Caserta; l’aggiunta delle ali laterali al corpo originario.

E poi hanno raccontato del nucleo iniziale voluto da Ruggero II, delle sue torri merlate e del suo aspetto da maniero orientale, come quello di Antiochia ai tempi delle crociate. Negli anni il Castello vide il susseguirsi di figure storiche quali Federico II e Alfonso d’Aragona che lasciarono la loro impronta fino al decadimento e al successivo restauro vanvitelliano. Nel tempo l’edificio è stato sede di uno dei più importanti carceri giudiziari, per divenire poi Scuola di Polizia Penitenziaria e oggi Tribunale.

All’interno di una delle sale al piano terra è stato possibile ammirare una berlina settecentesca perfettamente conservata, probabile dono del re Carlo di Borbone, e qui uno dei nostri ciceroni del “Gallo” ha illustrato i dettagli degli intagli e dei decori anche in lingua inglese per meglio accogliere i turisti stranieri in visita. Nel cortile antistante l’entrata principale le studentesse si sono esibite in una tarantella settecentesca al suono dei tamburelli che ha contribuito a rendere l’atmosfera gaia e partecipativa. – continua sotto –

L’iniziativa, promossa dal Gruppo Fai di Aversa, ha visto coinvolte la dirigente Di Ronza, la referente Fai per l’Ite Gallo, professoressa Renata Milite, e professoresse Floriana Iannone, Lucia Cecere, Michela Pedata, Loredana Petrella, Rossella Fiorillo, gli apprendisti Ciceroni e le danzatrici.

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