Orta di Atella, Gaudino sfiduciato ed ennesimo scioglimento: arriva il prefetto Guetta

di Redazione

Orta di Atella (Caserta) – “Era venuto il momento di affrontare temi importanti, come quello dell’urbanistica, e i correttivi regolamentari proposti dalla giunta non avrebbero consentito nuove speculazioni ma soltanto eliminato contraddizioni e disuguaglianze per i piccoli proprietari, con l’aggiunta di piani di recupero dettagliati, sempre nel rispetto della impostazione del Piano adottato dalla commissione straordinaria prefettizia. Probabilmente, non erano stati ritenuti soddisfacenti da una parte del gruppo democratico, tutto ciò, a dispetto di quanto era stato ripetutamente affermato in campagna elettorale”. Così Vincenzo Gaudino, sfiduciato come sindaco a seguito delle dimissioni di dieci consiglieri (Russo, Santillo, Cinquegrana, Arena, Lampano, Migliore, Lamberti, Iovane, Carbisiero, Di Pietro), tra cui due eletti nel gruppo dei “Democratici e Riformisti” che l’avevano sostenuto nella campagna elettorale vinta solo un anno fa. – continua sotto –

A Gaudino subentrerà il prefetto in quiescenza Giuseppe Guetta. Un altro inviato dalla Prefettura per gestire il comune di Orta di Atella dopo l’ennesimo scioglimento del Consigli comunale. Una comunità, quella atellana, che da tanti anni non riesce a trovare pace sotto il profilo politico-amministrativo. Ma per Antonio Santillo, tra i due firmatari Dem della sfiducia, insieme all’opposizione e a “Orta in Movimento”, non si poteva più attendere: “Due sono i motivi – spiega Santillo – delle dimissioni di massa: il primo è che si è evitato di dare tempo al sindaco di interessare e chiamare in causa la filiera istituzionale per garantirsi ancora una volta una mera sopravvivenza politica e non per i reali problemi del paese, visto che questo era il suo modo di procedere nel risolvere le crisi di maggioranza, creando anche imbarazzo tra le parti; il secondo, da non sottovalutare, è che una mozione di sfiducia prevedeva tempi lunghi, tali da sperperare altri ventimila euro complessivi di indennità per giungere poi allo stesso risultato”.

Intanto, arriva la dura condanna nei confronti dei dimissionari del presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero. “Ci saranno conseguenze anche nel Partito Democratico. – ha affermato Oliviero – Aver privato la città di una persona perbene, un avvocato ed un professionista accorto, oltre che un amministratore responsabile, significa aver negato alla comunità la possibilità di crescere, evolversi ed emanciparsi rispetto ad un passato a cui tutti dicevano di aver rinunciato e da cui volersi e doversi distaccare, salvo poi a staccare solo la spina di un orologio che a Orta sembra abbia fretta di ritornare al passato”.

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