“Il Sud”, a Monaco di Baviera mostra sui miti campani curata dall’aversano Umberto Panarella

di Redazione

Si è conclusa il 27 novembre, al “Pasinger Fabrik” di Monaco di Baviera, l’evento “IL SUD – Natura, miti e storia dei campi Flegrei e dell’Irpinia”. Un appuntamento curato dall’architetto aversano Umberto Panarella, insieme ad Elmar Zorn e Thomas Linsmayer, che riprende, giusto a venti anni di distanza, quella tenutasi nel 2002 dal titolo “Vulcano” e dedicata esclusivamente alla città di Napoli. – continua sotto –

L’iniziativa del 2002 vide curatori il gruppo di “Scavare il futuro”, i cui fondatori erano Elmar Zorn, vulcanico promotore culturale monegasco, Riccardo Dalisi, artista e designer recentemente scomparso, Mimmo Grasso, poeta, e Umberto Panarella, architetto. La manifestazione ebbe un tale successo che portò in visita ufficiale nella città di Aversa, grazie ad Umberto Panarella, il sindaco di Monaco di Baviera, Hep Monastseder, Thomas Linsmayer, direttore del Pasinger Fabrik, Elmar Zorn, e l’allora direttore del KunstMuseum di Bonn, Dieter Ronde. Il gruppo, dopo l’incontro con l’allora sindaco Domenico Ciaramella, inaugurò al Liceo Artistico di Aversa la mostra del fotografo tedesco Herman Posch. Queste attività fecero sì che la città di Aversa, unica città italiana, ebbe un suo spazio espositivo all’“Europea Day 2003” di Dusseldorf.

Da queste premesse, il Pasinger Fabrik ha provato a dare continuità a “Vulcano”, ed è nata la manifestazione “IL SUD” che vede coinvolte due aree del “rogo” vulcanico, i Campi Flegrei e l’Irpinia, entrambe situate vicino a Napoli e al Vesuvio. Attraverso la mostra e le manifestazioni collaterali si tende ad avvicinare i partecipanti alle nuove forme espressive, alla creatività, ai progetti e alle narrazioni di alcuni artisti di queste aree. L’impulso artistico è fornito dai Campi Flegrei, che formano il coperchio tettonico della più grande e pericolosa bolla magmatica della terra, con l’idilliaco vulcanico “Lago d’Averno”; quest’ultimo ed il lago sulfureo, dedicato alla dea Mefite, sull’altopiano dell’Irpinia, altrettanto pericoloso e fumante, erano considerati da Virgilio due porte dell’inferno. I Romani condussero un acquedotto di 100 km dall’Irpinia, passando per Napoli, fino ai Campi Flegrei raggiungendo uno dei più grandi bacini idrici dell’antichità, chiamato da Petrarca “Piscina Mirabilis”, il “bacino meraviglioso”, un luogo da sogno per i creativi campani. Da questo collegamento “lago d’Averno” e “lago di Mefite” è nata l’idea di coinvolgere per la manifestazione “IL SUD” artisti delle due aree.

Presenti al’evento, insieme ad Umberto Panarella, i napoletani Mimmo Grasso (Monte di Procida), Fabio Carlevaris (Bacoli), Silvio Capuano (Bacoli), Nicola Masuottolo (Bacoli), Fabio Carlevaris (Bacoli) e gli irpini Carmine Calò (Villamaina) e Luca Pugliese (Frigento). Alla vernissage, attraverso proiezioni e testi è stata ricordata, da Umberto Panarella ed Elmar Zorn la figura di Riccardo Dalisi (Potenza 1931 – Napoli 2022) che nel 2002 fu la figura trainante della manifestazione “Vulcano”. L’artista irpino Luca Pugliese ha tenuto un concerto, su ritmi sia antichi che moderni di musica napoletana, in una sala in cui erano esposti i suoi idilliaci paesaggi irpini. Salvio Capuano ha curato un’installazione che racconta il mito di Palinuro e dell’incontro tra Enea e la Sibilla Cumana. Nicola Masuottolo ha esposto le rappresentazioni dei volti delle genti di Baia e Bacoli nonché di personaggi “divinizzati” o “santificati” dalla cultura popolare napoletana come Maradona con la Mitra di San Gennaro. – continua sotto –

Le opere, sia scultoree che pittoriche, dell’artista irpino Carmine Calò conducono a rivolgere l’attenzione degli uomini alle istanze della vita; egli riscopre le tecniche ad encausto ed affresco utilizzando i fanghi della sua terra vulcanica. Del poeta Mimmo Grasso è stato presentato il docufilm “Il Pensiero Poetante” ambientato nei luoghi più suggestivi dei campi flegrei. Fabio Carlevaris ha presentato il progetto “Accademia del Fuoco” che si prefigge di creare una collaborazione attiva e proficua per la rivalutazione del territorio campano attraverso tutte le sue forme. Tutti gli artisti invitati si sono sentiti orgogliosi di essere campani perché hanno potuto appurare quanto il territorio, campano e napoletano in particolare, e le sue genti sia amato all’estero ed in particolare in Germania.

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