Giornalista uccisa in Cisgiordania, cariche polizia durante funerale. Onu: “Israele faccia indagine trasparente”

di Redazione

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite “ha condannato fermamente l’uccisione della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh e il ferimento di un altro giornalista nella città di Jenin in Cisgiordania“. E’ una delle rare volte che l’Onu prende una posizione unanime su un argomento riguardante Israele. Le Nazioni Unite hanno anche chiesto “un’indagine immediata, approfondita, trasparente e imparziale” sull’omicidio. – continua sotto –

Venerdì un nuovo triste episodio ha segnato il caso: la polizia israeliana ha attaccato la folla che partecipava al funerale della giornalista a Gerusalemme. Intanto, media riferiscono di un’analisi balistica dello Stato maggiore di Tel Aviv, dalla quale emergerebbe che il proiettile che ha ucciso Abu Akleh proveniva da posizioni israeliane: era destinato a un miliziano palestinese, ma avrebbe mancato il bersaglio e avrebbe colpito la giornalista che era sulla linea di tiro.

Le cariche della polizia sui partecipanti al funerale – Gli incidenti sono cominciati all’uscita del feretro dall’ospedale a Beit Hanina, quartiere arabo di Gerusalemme est, quando la polizia ha impedito che la bara della giornalista, coperta dalla bandiera palestinese, fosse issata in spalla da un gruppo di persone. A Gerusalemme è vietato sventolare la bandiera palestinese. Il feretro, sotto la carica degli agenti, ha basculato ed è quasi caduto a terra.

Prime “ammissioni” dello Stato maggiore israeliano – Shireen, 51 anni, cristiana, è stata uccisa mercoledì da un proiettile alla testa in un raid israeliano in un campo profughi nel nord della Cisgiordania, territorio palestinese occupato da Israele dal 1967, mentre documentava un’operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Jenin. Sarebbe stata raggiunta alla testa da un proiettile esploso da un soldato israeliano nonostante avesse ben visibile la scritta “press” sul giubbotto antiproiettile. L’Autorità palestinese, Al Jazeera e il governo del Qatar hanno subito accusato l’esercito di Israele di averla uccisa. “Le probabilità che l’inviata sia stata uccisa da un militare israeliano sono molte alte”. Lo riferisce, a tre giorni dall’omicidio, il quotidiano panarabo Al Arabi al Jadid, citando il canale televisivo israeliano 12, secondo il quale lo Stato maggiore israeliano avrebbe condotto un’indagine approfondita constatando, tramite un’analisi balistica, che il proiettile che ha ucciso Abu Akleh proveniva dalle posizioni israeliane. – continua sotto –

Secondo la versione ufficiale trapelata dal canale israeliano, un soldato delle Idf avrebbe sparato con l’intento di colpire un miliziano palestinese. Il proiettile però avrebbe mancato il bersaglio e avrebbe colpito la giornalista, diversi metri dietro il miliziano palestinese ma sulla linea di tiro.

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