Bimbo di Giugliano investito a Formia e divenuto tetraplegico: condannato il responsabile

di Redazione

Condannato per lesioni gravissime un trentaquattrenne di Minturno (Latina) e la compagnia di assicurazioni per l’investimento di un bambino di quattro anni, poi diventato tetraplegico, avvenuto a Formia nel 2014. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Cassino, Tania Tavolieri, che ha disposto il risarcimento del danno in favore della parte civile costituita. – continua sotto – 

Dopo otto anni di battaglia è stata fatta giustizia per il piccolo Giuseppe Martinelli, un bambino di Giugliano in Campania (Napoli), che il 19 agosto del 2014 fu investito da un autocarro Renault Kangoo condotto da un minturnese, all’epoca dei fatti 27enne. Un investimento che avvenne mentre il piccolo, insieme al nonno, si stava recando sulla spiaggia di Vindicio; all’altezza del Km. 33+300 in territorio il piccolo fu investito sulle strisce pedonali. Le conseguenze dell’incidente del piccolo Giuseppe furono devastanti ed infauste perché da quel momento il bambino divenne tetraplegico, ma per oltre un anno restò tra la vita e la morte, ricoverato in terapia intensiva prima al Gemelli e poi al Bambino Gesù di Palidoro.

Il giudice Tavolieri, l’altro ieri, in sede di appello, ha riformato la sentenza del giudice di pace di Gaeta che, all’epoca dei fatti, era competente in quanto il reato di lesioni stradali gravi e gravissime è stato introdotto soltanto nel 2016. Dopo aver rinnovato l’istruttoria dibattimentale e proceduto a riascoltare nuovamente la polizia giudiziaria che aveva operato, i consulenti medici, tecnici e testimoni oculari del fatto, ha emesso una sentenza di condanna per lesioni gravissime nei confronti dell’imputato di Minturno e, unitamente alla compagnia assicurativa, al risarcimento del danno in favore della parte civile costituita

Il giudice ha condannato il conducente dell’autocarro ad una multa, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento (insieme alla compagnia assicurativa) dei danni in favore della parte civile costituita, nella misura liquidata dal competente giudice civile, oltre alla refusione delle spese processuali sostenute dalla parte civile, oltre al rimborso forfettario di Iva e Cpa come per legge. – continua sotto – 

Nel collegio difensivo per la parte civile sono stati impegnati gli avvocati Alfonso Baldascino e Giuseppe Nerone, l’ingegner Fabrizio Pellegrino, consulente tecnico, ed il professor Maurizio Municinò, consulente medico legale.

La vicenda di Giuseppe ha avuto una risonanza mediatica a livello nazionale, con partecipazioni a trasmissioni televisive, tra cui la “Vita in diretta” su Rai Uno condotta all’epoca da Marco Liorni, petizioni per avere assistenza h24 dalla Asl campana, con l’ausilio delle macchine, profili facebook (Giuseppe torna a casa). Una vicenda tragica, che i genitori di Giuseppe hanno saputo con grande forza reagire, riuscendo a far assicurare l’assistenza a Giuseppe, che oggi ha 12 anni e ha la compagnia di un fratellino, Francesco, nato nel 2016.

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