Acerra, boss ucciso da due clan per spartirsi il territorio: 6 arresti

di Redazione

I carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato sei persone per concorso in omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. – continua sotto –

L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha documentato l’esistenza e l’operatività di due gruppi criminali: uno ad Afragola guidato Cosimo Nicolì, e l’altro da Bruno Avventurato ad Acerra. I due sodalizi in accordo tra loro hanno ideato e organizzato l’omicidio di Pasquale Tortora, elemento di spicco dell’omonimo clan attivo ad Acerra e Casalnuovo di Napoli, avvenuto nel maggio 2020. Il gruppo Avventurato ha fornito il necessario supporto logistico ai sicari, mentre Nicolì ha trovato i killer. Arrestati già gli esecutori materiali del delitto.

Un duplice movente dietro l’omicidio: vendicare l’uccisione di Giuseppe Avventurato, fratello di Bruno e già capo dell’omonimo gruppo, di cui si riteneva responsabile il predetto Tortora, e suggellare un patto tra i due gruppi camorristici finalizzato ad assicurarsi il controllo congiunto dei traffici illeciti nel territorio di Acerra;  che Cosimo Nicolì nel rapportarsi con i propri sodali e alleati ha speso il nome della famiglia Senese originaria di Afragola, ora di stanza a Roma e già in storici rapporti con il clan Moccia.

Tra i coinvolti nell’indagine vi era anche Di Balsamo Pasquale, ucciso il 29 aprile scorso in una sparatoria avvenuta ad Acerra tra lo stesso Di Balsamo e un 21enne, anch’egli deceduto in conseguenza del conflitto a fuoco. Le evidenze investigative hanno dimostrato che Pasquale Di Balsamo si era prodigato in prima persona per fornire “l’appoggio” ai killer di Pasquale Tortora. IN ALTO IL VIDEO

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