Appalti truccati, arrestato il sindaco di Polignano a Mare

di Redazione

Sono 5 le persone arrestate e 5 gli indagati raggiunti da interdizione nell’ambito dell’inchiesta “Amici miei” condotta dai finanzieri della compagnia di Monopoli (Bari) e coordinata dalla procura barese guidata dal dottor Roberto Rossi. – continua sotto – 

Agli arresti domiciliari sono finiti, oltre al sindaco di Polignano e presidente di Anci Puglia, Domenico Vitto, il vicesindaco Salvatore Colella e i dirigenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo. Per cinque imprenditori è stata disposta la misura interdittiva. Si tratta di Vito Dentico, Sergio Giazzi, Hibro Hibroj, Vito Lo Franco e Nicola Narracci.

Complessivamente sono 24 gli indagati, 14 dei quali – funzionari comunali e imprenditori – non raggiunti da misure cautelari. A tutti, a vario titolo, sono contestati i reati di corruzione (non riconosciuto dal gip Angelo Salerno nell’ordinanza cautelare), concorso in peculato e turbativa d’asta, falso ideologico, rivelazione del segreto d’ufficio, omissione di ufficio, subappalto illecito. Sarebbero nove le gare di appalto, relative al periodo compreso tra il 2020 e il 2021, su cui sarebbero state accertate irregolarità: sei quelle contestate dalla procura nella richiesta d’arresto, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.

Dalle indagini sono emerse “tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini”, spiegano gli inquirenti. In taluni casi la procedura di sorteggio pubblico sarebbe stata alterata per “escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta”. IN ALTO IL VIDEO

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