Aversa, i ragazzi della “De Curtis” fanno da ciceroni tra le bellezze della città

di Costantino Pacilio

Aversa (Caserta) – Una mattinata dedicata alla conoscenza della storia di Aversa, sulle tracce delle donne che hanno lasciato un segno nella città normanna. Gli studenti delle classi 1F,1G, 2F e 2G della scuola secondaria dell’istituto comprensivo “Antonio De Curtis” il 7 marzo, in preparazione alla Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, hanno fatto da ciceroni nel centro storico cittadino, nell’ambito del progetto “Testimoni dei Diritti” indetto dal Senato della Repubblica.

Le ragazze e i ragazzi delle quattro classi, coordinati dalle docenti di Lettere, Anna Sgueglia e Michela Baldini, stanno lavorando ad un progetto di valorizzazione delle bellezze di Aversa, troppo poco conosciute, sulla scia dell’articolo 27, comma 1, della Dichiarazione universale dei diritti umani che recita che “ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici”. I giovani studenti, che hanno imparato ad apprezzare il patrimonio artistico della loro città anche attraverso il libro “Il dono del tempo” che parla proprio di una classe seconda della scuola media impegnata nella scoperta e nella valorizzazione delle ricchezze aversane, si sono fatti latori di quelle conoscenze ai loro coetanei e a spettatori più adulti che hanno seguito la visita guidata.

Le classi 1F e1G hanno, infatti, raccontato la storia delle donne costrette ad abbandonare, a causa di violenze o per indigenza, i loro figli presso la Ruota degli Esposti della Real Casa dell’Annunziata. Hanno spiegato, poi, spostandosi presso il vicoletto delle Vergini, il Rito del Maritaggio che si teneva ogni 25 marzo quando le orfanelle dell’Annunziata divenute maggiorenni, in quella stradina del centro storico, venivano proposte in moglie, di solito ad uomini più anziani. Le studentesse e gli studenti si sono spostati nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo vicino alla quale si scorgono ancora, ad occhi ben attenti, le tracce del castello angioino che fu teatro di una delle vicende più drammatiche della storia di Aversa: l’assassinio di Andrea d’Ungheria, il marito della regina Giovanna I d’Angiò. Il ricordo di quella complessa vicenda, legata ad un intrigo di palazzo, è stata l’occasione per riflettere anche sui pregiudizi e le ostilità che hanno da sempre dovuto subire le, rare, donne al potere. – continua sotto –

Narrando, invece, la storia del complesso monumentale di San Francesco delle Monache, fondato dalle donne della nobile famiglia Rebursa nel XIII secolo, gli studenti si sono soffermati sulla storia delle monacazioni forzate raccontate nei capolavori della nostra letteratura dai “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni a “Storia di una capinera” di Giovanni Verga, ma hanno anche sottolineato come alle ricche monache di San Francesco si debbano alcuni dei maggiori capolavori d’arte presenti in città, dall’“Estasi di San Francesco” dello Spagnoletto, all’“Adorazione dei Magi” di Pietro da Cortona fino alla tela dell’“Assunta” di recente attribuita al Guercino dal critico d’arte Pulini, massimo esperto del pittore centese. La visita guidata si è conclusa davanti al Muro delle Bambole del Comune di Aversa dove gli studenti di 2F e 2G hanno parlato del lungo cammino percorso dalle donne e della strada che ancora bisogna percorrere per ottenere la piena parità dei diritti e delle opportunità.

Alla presenza della dirigente del comprensivo “De Curtis”, Carmen Del Vecchio, sempre attenta a sostenere l’impegno dei ragazzi, del sindaco Alfonso Golia, della presidente regionale di Unicef, Emilia Narciso, e delle volontarie dell’associazione “Non sei sola”, hanno ricordato Olympe De Gouges, Marie Curie, Nellie Bly, Franca Viola, Valentina Tereskova, Samantha Cristoforetti, Alfonsina Morini Strada  ed Elvira Coda Notari, donne che nei loro rispettivi campi hanno fatto da apripista lottando per l’affermazione di tutte le altre. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico