Truffa milionaria nel settore hi-tech: arrestati 2 comaschi, vittime almeno 160 investitori

di Redazione

La Guardia di Finanza di Como, a seguito di un’articolata indagine, ha eseguito delle ordinanze di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, oltre che sequestri preventivi nei confronti di due cittadini italiani, domiciliati nella città del lago, componenti, rispettivamente, del board (consiglio di amministrazione) e del supervisory board (comitato di sorveglianza) di una società, la Ixellion, originariamente di diritto estone ed attualmente con sede in Lussemburgo, nonché componenti del consiglio di amministrazione di altre società con sede all’estero. – continua sotto – 

Le due persone sottoposte ad indagini sono accusate: di truffa ai danni di numerosi investitori residenti in varie parti d’Italia (alcuni di questi creditori di altra società), perpetrata anche tramite tecniche di comunicazione a distanza (a mezzo di: un sito web dedicato alla società con sede in Lussemburgo, comunicazioni via mail, pubblicità su giornali finanziari), per avere prospettato che la società con sede in Lussemburgo fungeva da holding di un gruppo di aziende operanti nel settore dell’innovazione tecnologica e che era prossima la sua quotazione in borsa, ad oggi non verificatasi, indicando, nell’ambito di periodi diversi, varie piazze europee (quali Francoforte, Monaco, Malta, Parigi, Vienna, Lussemburgo); in particolare, mediante la divulgazione a mezzo internet, è stato dato particolare rilievo al principale asset mobiliare detenuto dalla società consistente in filamenti di nickel utilizzati nel settore aeronautico dall’asserito controvalore di oltre 2 miliardi di euro, inducendo, conseguentemente, tali investitori alla sottoscrizione di acquisto delle azioni della società con sede in Lussemburgo mediante cessione di crediti o acquisto diretto. Questi strumenti finanziari si sono rivelati avere un valore nullo o comunque notevolmente inferiore rispetto al valore attribuito in sede di contrattazione, mentre gli acquirenti sono stati nel tempo invitati a mantenere l’investimento attraverso aggiornamenti periodici – ritenuti inattendibili – sulle procedure adottate per la quotazione in borsa (per tale reato è stata disposta la custodia cautelare in carcere per il componente del Board della società con sede in Lussemburgo e degli arresti domiciliari per il componente del supervisory board della società, nonché il sequestro, mediante oscuramento, del sito internet della società con sede in Lussemburgo).

Inoltre, i due sono accusati di abusivismo finanziario, per avere svolto, senza la prescritta autorizzazione, servizi di investimento e – prospettando la prossima quotazione in borsa della società con sede in Lussemburgo (che non risulta avvenuta alla data di emissione dei provvedimenti cautelari) presso varie sedi finanziarie di volta in volta indicate in Monaco, Francoforte, Parigi, Malta, Lussemburgo – promosso, nonché collocato, presso almeno 160 investitori, anche tramite tecniche di comunicazione a distanza (a mezzo apposito sito web della società con sede in Lussemburgo, comunicazioni via mail, pubblicità sui giornali finanziari), azioni della società in questione ad un prezzo oscillante tra 0,40 euro ed un euro ad azione (per tale reato è stata disposta la custodia cautelare in carcere per il componente del Board della società con sede in Lussemburgo e degli arresti domiciliari per il componente del supervisory board della società nonché il sequestro, mediante oscuramento, del sito internet della società con sede in Lussemburgo).

Ancora, l’accusa di autoriciclaggio, anche a mezzo di dispositivi home banking, di parte dei circa 4 milioni di euro erogati dagli investitori delle azioni della società con sede in Lussemburgo, confluiti su di un conto corrente tedesco intestato ad una società controllante della società con sede in Lussemburgo e comunque riconducibile ai due indagati (visto che il componente del comitato di sorveglianza della società con sede in Lussemburgo detiene il patrimonio sociale della società intestataria del conto mentre il componente del consiglio di amministrazione della società con sede in Lussemburgo è abilitato ad operare da remoto sul conto corrente tedesco della società intestataria del conto) in attività economiche, imprenditoriali, speculative (acquisto di autovetture di grossa cilindrata intestate ad altra società ma sempre riconducibile agli indagati, di metalli pregiati quali nickel ed oro, di materiale hardware, nonché di spettrometri fluorescenti). – continua sotto – 

Il Nucleo di Polizia economico finanziaria di Como ha dato esecuzione ai sequestri concernenti: il profitto di tali reati, nell’attuale stato delle indagini preliminari stimato in circa 1 milione e 150mila euro; le somme di denaro e i beni immobili situati a Como nella disponibilità degli indagati e del valore sproporzionato rispetto ai redditi da questi dichiarati, nell’attuale stato delle indagini preliminari stimato in circa 2 milioni e 250mila euro; il sito web e la “App” informatica, entrambi riconducibili alla società con sede in Lussemburgo. IN ALTO IL VIDEO

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