Napoli, detenuti fanno video su Tik Tok dal carcere: la denuncia del Sindacato Polizia Penitenziaria

di Redazione

Napoli – “È sconcertante e vergognoso il video che circola da qualche ora sul social Tik Tok, realizzato da detenuti e diffuso, da quanto sembra, da Poggioreale, che, su una base musicale di una canzone del solito melodico napoletano di canzoni che esaltano la camorra, si esibiscono in una sceneggiata, inneggiando alla libertà per i camorristi. Un’esibizione pare realizzata attraverso la videochiamata concessa dalla direzione del carcere per un colloquio con i familiari e diventata invece l’ennesima prova che in carcere è possibile fare di tutto e di più”. A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP., Aldo Di Giacomo, chiedendo una rigorosa indagine dell’Amministrazione Penitenziaria sulla vicenda per individuare le responsabilità di chiunque ha consentito la “video sceneggiata”. – continua sotto – 

“E’ questa l’atmosfera – sostiene il segretario del S.PP. – che regna nei penitenziari con detenuti che si fanno beffa delle vittime dei propri reati. Mettiamoci semplicemente nei panni di chi ha subito violenza, rapina o persino un familiare ucciso che assiste all’indecoroso spettacolo per rendersi conto del sentimento di forte indignazione e rabbia che serpeggia. Per noi – dice Di Giacomo – è il segno più degradante del ‘buonismo’ diffuso nei confronti dei detenuti ai quali è concesso persino di divertirsi con video-sceneggiate”.

“Ebbene, – incalza Di Giacomo – che i cittadini si rendano conto che nelle carceri non sono reclusi vittime o angeli, ci sono autori di crimini efferati per i quali da tempo invece si sostengono la clemenza e provvedimenti di indulto. Noi non ci stiamo a mettere sullo stesso piano i servitori dello Stato e i criminali che pretendono il controllo del carcere e sono un costante pericolo dell’ordine pubblico e la minaccia per la libera convivenza dei cittadini.  Soprattutto dopo gli impegni solenni del presidente Draghi e del ministro Cartabia, è ora che ci si occupi seriamente dei problemi del sistema penitenziario senza illudersi che sfollando le celle, tutto si risolva di colpo”. IN ALTO IL VIDEO

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