Villa di Briano, Della Corte: “Chi ci accusa sul Puc vuole vivere nell’illegalità”

di Redazione

Villa di Briano (Caserta) – “Rispetto a chi sostiene che l’approvazione del Puc sia il ‘male’ di Villa di Briano, perché farebbe emergere le situazioni di abusivismo, noi riteniamo che questa polemica sia strumentale, inopportuna, scellerata e rischia pericolosamente di riscaldare gli animi dei cittadini”. Così il sindaco Luigi Della Corte che risponde alle critiche dei candidati in pectore della lista civica a lui avversa alle prossime comunali sull’opportunità di non approvare il piano urbanistico. – continua sotto – 

“L’approvazione del Puc – sottolinea Della Corte – non incide affatto sulla possibilità di poter sanare gli immobili abusivi. Infatti, affinché un immobile costruito in assenza di regolare titolo abilitativo possa essere sanato, è necessario che sussista, ai sensi dell’articolo 36 del Dpr numero 380 del 2001, il principio della doppia conformità. Tale principio impone al titolare dell’abuso di ottenere la sanatoria, poiché l’immobile costruito in assenza di permesso di costruire, ma all’epoca della edificazione aveva la perfetta conformità alla destinazione urbanistica del piano di fabbricazione unitamente a quella rispondente nel piano oggetto di odierna approvazione. Nel caso in esame gli immobili contestati all’epoca della costruzione non erano conformi alla destinazione urbanistica. Quindi, se il proprietario avesse richiesto il titolo abilitativo al Comune, avrebbe ottenuto già all’epoca il diniego per assenza dei presupposti”. – continua sotto – 

“Ne consegue – spiega ancora il sindaco – che il Puc, che sarà approvato in data odierna, non produce alcuna diretta conseguenza sugli abusi realizzati, in quanto nel caso in cui tale Puc non fosse approvato l’epilogo degli immobili oggetto di abuso sarebbe invariato, immutabile e non cambierebbe le sorti di queste strutture che, secondo l’istruttoria compiuta dagli uffici, gli stessi già all’epoca della realizzazione manifestavano il deficit di conformità urbanistica che avrebbe consentito ai titolari di poter ottenere il titolo abilitativo”. – continua sotto – 

“Siamo nel 2021 – conclude Della Corte – e c’è ancora chi ritiene che vivere nell’illegalità, o meglio nell’assenza della legalità (con la mancata approvazione del Puc), sia la strada per vivere felici. Forse i candidati nostri avversari dovrebbero sedersi e ripensare per un momento alle nefandezze che hanno scritto”.

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