Aversa – Vaccinata, poi ammalatasi, poi guarita: il “calvario” di un’insegnante per avere Green Pass

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Quello che vi raccontiamo è un esempio dei ritardi che si stanno verificando nell’attività di certificazione dei soggetti sottoposti a vaccinazione anti-Covid per poter consentire l’immissione del “Green Pass” che autorizza gli italiani a viaggiare anche all’estero e che dal prossimo 6 agosto sarà obbligatorio per entrare nei ristoranti e in luoghi normalmente affollati come cinema e teatro o partecipare ad eventi. – continua sotto – 

A vivere questa disavventura è la signora C., insegnante presso un istituto scolastico di Aversa, che dopo aver effettuato la prima dose del vaccino AstraZeneca il 27 febbraio 2021, così come avvenuto per tutti i docenti che sono stati tra i primi ad essere sottoposti a vaccinazione, è stata colpita dal Covid-19. Una forma attenuata perché l’infezione è intervenuta circa 15 giorni dopo la vaccinazione, consentendo al vaccino di attuare la sua opera di protezione anche se in percentuale ridotta. Una condizione che ha permesso all’insegnante di effettuare a domicilio il periodo di quarantena previsto. Al termine della quarantena, il 31 marzo 2021 si è sottoposta al tampone di controllo risultando guarita. Forte di questa attestazione si è recata al punto vaccinale dell’ospedale Moscati di Aversa per essere sottoposta alla seconda dose ma, applicando correttamente la norma prevista dal Ministero della Salute per coloro che sono guariti dal Covid, il personale non ha potuto effettuare all’insegnante la ulteriore somministrazione ma ha le ha consegnato un certificato di guarigione che le avrebbe dovuto permettere di ottenere il Green Pass e avere così la possibilità di viaggiare e andare al ristorante o al cinema. Ma non è andata così. – continua sotto – 

La professoressa, dopo aver aspettato inutilmente che arrivasse l’sms o la mail che le avrebbero consentito di scaricare il certificato verde, si è recata personalmente agli uffici dell’Asl per sollecitare il rilascio della certificazione ma ancora una volta non le è stato possibile ottenerla perché il suo nome non risultava nei dati messi a disposizione alle aziende sanitarie dalla Regione Campania. A questo punto si è rivolta a Pupia affinché facesse conoscere questa problematica che, a quanto pare, è abbastanza diffusa in Campania perché, come si legge sul sito del Ministero, “chi è guarito da meno di sei mesi deve attendere che il certificato di guarigione venga trasmesso a livello centrale. Il medico curante o l’Asl che ha emesso la certificazione di fine isolamento deve inserire i dati nel sistema tessera sanitaria, solamente dopo l’inserimento il ministero della salute potrà generale in automatico la certificazione verde che avrà validità di 180 giorni”. Operazione che diventa impossibile in alcune regioni, e forse la Campania è fra queste, perché, come si legge sempre sul sito ministeriale, “solo alcune Regioni hanno trasmesso alla Piattaforma nazionale-Dgc i dati delle guarigioni per l’emissione automatica delle Certificazioni Verdi per guarigione”. – continua sotto – 

Per facilitare l’utenza sul sito ufficiale del Ministero viene precisato che “se non hai ricevuto un sms o email con l’Authcode e non la trovi in App Io o accedendo con Spid dal sito www.dgc.gov.it è probabile che il medico o la Asl non abbiano inserito nel sistema Tessera Sanitaria i dati relativi al tuo certificato di guarigione. In questo caso devi rivolgerti al tuo medico di famiglia o alla Asl perché inseriscano i dati nel sistema. La certificazione verde Covid-19 per guarigione verrà rilasciata dopo qualche minuto”. Insomma, se qualcuno ha fatto un errore la professoressa dovrà provvedere a risolverlo praticamente da sola, seguendo quest’ultima indicazione ufficiale trasmessa dal Ministero in data 23 luglio che potrebbe essere ancora sconosciuta al personale addetto al servizio di inserimento dati e conseguente certificazione dell’azienda sanitaria locale. SOTTO LE FOTO DEGLI ATTESTATI DI VACCINAZIONE E GUARIGIONE

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