“No al Biodigestore a Gricignano”, i comitati chiedono a sindaci e Asl “pareri sanitari negativi”

di Antonio Taglialatela

L’Asl e i sindaci di Gricignano, Marcianise, Teverola e Carinaro sono chiamati ad emettere i loro pareri sanitari nell’ambito del procedimento autorizzativo in atto per il Biodigestore che la “Ambyenta Campania” intende realizzare nella zona industriale di “Aversa Nord”, sul territorio di Gricignano. Pareri che, se negativi, avranno un gran peso ai fini delle conclusioni del procedimento. A tal proposito, il Comitato #NoBiodigestore e il Comitato Fuochi Marcianise hanno chiesto all’Asl competente e ai sindaci di formulare i loro “pareri sanitari” tenendo conto, innanzitutto, del recente studio pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanità, commissionato dalla Procura di Napoli Nord, e le osservazioni dei Medici dell’Ambiente (Isde). – continua sotto – 

Per quanto riguarda lo studio dell’Iss, il comitato, nella sua richiesta, sottolinea come nell’area costituita da 38 Comuni del circondario, tra cui Gricignano, i risultati hanno evidenziato il forte “stress ambientale” del territorio, ovvero “…che siti di smaltimento di rifiuti, incluse le combustioni, possono aver avuto un effetto sanitario sulle popolazioni, in termini di causalità e/o con-causalità nell’insorgenza di specifiche malattie…”. Inoltre, lo studio suggerisce “…specifici interventi urgenti, quali: bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti, bonificare i siti con rifiuti e le aree limitrofe; attivare un piano di sorveglianza epidemiologica permanente delle popolazioni; implementare interventi di sanità pubblica in termini di prevenzione-diagnosi-terapia ed assistenza…”. – continua sotto – 

L’Isde, invece, nelle sue osservazioni dichiara che “avendo esaminato la richiesta di autorizzazione con le progettualità e considerazione riportate, non riteniamo esaustive le documentazioni prodotte soprattutto per un impatto sanitario affatto trascurabile (come viene rimarcato dalla ditta) oltre che per molti punti tecnici relativi al carico di emissioni che verrebbero prodotte ed ai rifiuti da trattare considerati , solo in via teorica non pericolosi, per cui chiede il diniego delle autorizzazioni per l’apertura dell’insediamento industriale”. – continua sotto – 

Inoltre, gli stessi Medici per l’Ambiente ritengono che “la digestione anaerobica, che è finalizzata al recupero di energia, quindi a scopo di lucro, è da considerare scelta di secondo livello rispetto al compostaggio aerobico, in quanto la combustione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica presenta notevoli rischi ambientali e sanitari legati alla presenza di batteri patogeni, alte concentrazioni di metalli pesanti e composti organici con successiva contaminazione del suolo, della catena alimentare ed emissione di inquinanti in atmosfera(diossine, formaldeide, benzene e altri). Per tale motivo tale pratica costituisce un rischio per la salute, e noi Medici, che abbiamo l’obbligo deontologico di tutelare la salute delle persone chiediamo ai politici e a tutti coloro che vorrebbero costruire impianti dannosi alla salute, di collaborare in questo particolare momento storico in cui centinaia di migliaia di persone stanno morendo per una pandemia, che non si riesce a fermare. La nostra Associazione si appella al principio di precauzione e quindi sensibilizza le Istituzioni, siano esse la Regione, la Provincia e i Comuni ad un controllo particolarmente attento e continuo di questi impianti già esistenti e a non permettere la costruzione di altri”. – continua sotto – 

“Gli elementi per dare parere negativo ci sono”, sostengono dai comitati che, invocando il principio di precauzione, ratificato nel 1992 dalla Convenzione di Rio de Janeiro e richiamato nel Trattato dell’Unione Europea del 1994, chiede a tutti i sindaci e all’Asl di emettere i propri pareri sanitari contro la realizzazione del biodigestore di Gricignano poiché, sottolineano gli attivisti, “nel progetto non si ravvisano modifiche impiantistiche tali da cambiare il parere sanitario negativo in positivo viste le documentate informazioni ed evidenze prodotte dal proponente”.

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