L’abbraccio di Roma a Gigi Proietti: “Era l’ultimo Re”

di Redazione

“Sono qui perché era un grande ed era l’ultimo re di Roma”. Il covid non ferma l’abbraccio di Roma a Gigi Proietti. Sono decine le persone che, nonostante una piazza del Popolo blindata, si sono affacciate, con un cartello o un fiore, ai margini della piazza per dare un ultimo saluto all’attore romano. “Grande Gigi”. Un urlo dal fondo di Piazza del Popolo e un lungo e commosso applauso hanno salutato il feretro di Gigi Proietti all’uscita dalla Basilica di Santa Maria in Montesanto, non appena conclusi i funerali. Fuori la chiesa anche il picchetto d’onore dell’Arma. Proietti era stato nominato carabiniere ad honorem dopo il successo della serie tv “Il maresciallo Rocca”. Ad omaggiarlo, oltre alla moglie e alle figlie, c’erano un commosso Enrico Brignano, Paolo Bonolis, Marisa Laurito, Enrico Vanzina, Fiorello e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

“Era un grande artista, un grande uomo”, racconta una donna. Un amore che è esploso in un lungo applauso di alcune decine di persone che in via di Ripetta si sono avvicinate alle transenne mentre Gigi Proietti faceva il suo ingresso nella Chiesa degli Artisti. “Era un tifoso della Roma, romano e romanista, era uno del popolo, era impossibile non venire qui”, le fa eco una anziana vestita con la maglia della As Roma. “Gigi in paradiso manca un grandioso e quello sei tu”, recita un cartello. “Ricordo la sua spontaneità e poi sicuramente era un uomo buono. Erano i suoi occhi a parlare”, ricorda una ragazza commossa.

Anche lo schermo esterno del teatro Brancaccio ha trasmesso i funerali di Proietti, che della struttura è stato direttore artistico dal 2001 al 2007. Una trentina di persone, poste sui due marciapiedi di via Merulana, ha assistito alla funzione, al termine della quale è stato svelato il ritratto dell’attore realizzato dallo street artist Mauro Pallotta, sulla serranda dell’ingresso principale della struttura. Sulla soglia dell’ingresso fiori e messaggi per il ‘Maestro’. “Genio sacro della romanità, cuore di Roma per l’eternità. Ciao Gigi”, recita un grande striscione affisso di fronte al teatro.

I “Piccoli cantori di Torrespaccata” hanno intonato il ritornello di “Preferisco il Paradiso”, canzone del film del 2010 sulla vita di san Filippo Neri, interpretato proprio da Gigi Proietti e doppiato dallo stesso coro. Una pioggia di fiori bianchi lanciati al cielo ha poi salutato per l’ultima volta il ‘Maestro’. “Gigi Proietti, insieme a Gaetanaccio e Luigi Longobardi, diede vita alla lunga storia del teatro Brancaccio, dove Gigi venne consacrato, fin dal 1978, quando riaprì, con lo spettacolo ‘A Teatro’ – ha raccontato Alessandro Longobardi, direttore del Teatro Brancaccio – Abbiamo rappresentato al meglio questo momento per dare voce a tutta via Merulana, San Giovanni e tutta Roma che ama Gigi. Lui da lassù veglierà su di noi e ci aiuterà in un momento così buio per lo spettacolo dal vivo. Dobbiamo tenere duro e guardare avanti, il futuro è roseo perché lo scriviamo noi”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico