Rifiuti tessili abbandonati tra Aversa e Casaluce: la società svizzera ci risponde. “Sulle tracce dei turchi”

di Nicola Rosselli

Caserta – “Siamo già stati informati dell’incidente e siamo in contatto con la televisione svizzera, che ci hanno contattato ieri attraverso il loro ufficio di Roma”. Inizia con queste parole la mail (in inglese) di risposta che Georg Dieners, segretario generale della Oeko-Tex alla nostra richiesta di spiegazioni in merito al ritrovamento di ritagli di stoffe e pellami in una strada interpoderale tra Aversa e Casaluce, nel Casertano (leggi qui). – continua sotto –

Sulle confezioni che contenevano questi ritagli (che rientrano nella categoria di rifiuti speciali) c’erano adesivi che riportavano il nome della Oeko-Tex con sede in Svizzera. “Tuttavia, – continua il dirigente della società elvetica – vorremmo cogliere l’occasione per informarvi che l’associazione Oeko-Tex non è un produttore o rivenditore di prodotti tessili, ma piuttosto testa tessuti e articoli in pelle per verificare la presenza di sostanze nocive e le certifica (vedere anche oeko-tex.com/en)”. Si tratta, in pratica, di una società che verifica la natura di tessuti e pellami che devono essere posti in vendita. – continua sotto –

“Condanniamo fermamente – continua Georg Dieners – lo smaltimento selvaggio di qualsiasi tipo di rifiuto, in quanto ciò è assolutamente contrario alla nostra filosofia di comportamento sostenibile e saremmo felici di aiutare con ulteriori chiarimenti. Sulla base delle etichette sulla confezione, possiamo determinare grazie al nostro sistema di tracciabilità che un produttore turco ha prodotto la merce. Purtroppo, non siamo in grado di conoscere il produttore, che a nostro avviso è anche la causa di questo sversamento. Questo è al di là delle nostre possibilità, perché il produttore in quel caso non è il titolare del certificato” spiegano gli svizzeri. – continua sotto –

“L’obiettivo – conclude il rappresentante della società con sede a Zurigo – dovrebbe essere quello di risalire alla catena di approvvigionamento. Di conseguenza, quindi, l’inquinatore dovrebbe essere rapidamente identificato”. Una meta alla quale si dovrebbe arrivare tenuto conto che sulle tracce dei turchi si sono messi i carabinieri forestali di Caserta agli ordini del tenente colonnello Marilena Scudieri, coordinati dalla Procura di Napoli Nord in Aversa.

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