Caserta, inchiesta “Minerva” su false ricette mediche: archiviate accuse per Laura Iuliano

di Redazione

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Laura Iuliano, 38enne di Caserta, coinvolta nell’inchiesta “Minerva” relativa ad una truffa all’Asl Caserta con false ricette mediche. Condividendo le argomentazioni difensive avanzate dall’avvocato Vincenzo De Blasio, il pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione del procedimento perché il quadro probatorio a carico della Iuliano “risulta grandemente ridimensionato alla luce sia dell’interrogatorio di garanzia dell’indagata che dagli approfondimenti investigativi sopravvenuti alla emissione della ordinanza cautelare, dai quali non è emersa una consapevole partecipazione alla realizzazione dei reati contestati”.

La Iuliano non è stata indagata per le presunte truffe ai danni del Sistema sanitario nazionale ma solo perché, secondo l’originaria ipotesi accusatoria, quale dipendente del dottor Pasquale Corvino, e più precisamente quale segretaria della cooperativa “Il Sogno”, avrebbe concorso o comunque dato il proprio consapevole contributo alla realizzazione del presunto reato di “corruzione elettorale”. Una posizione che è stata ampiamente chiarita e definita nel corso dell’udienza di convalida e che ha da subito portato alla revoca della misura cautelare applicata.

Iuliano, quindi, indagata in virtù del proprio ruolo e di alcuni elementi indiziari, stanti le risultanze della predetta udienza e degli “ulteriori approfondimenti investigativi”, è risultata essere del tutto estranea ai fatti d’indagine. “Le accuse effettivamente mosse alla mia assistita, – chiarisce l’avvocato De Blasio – benché rientranti nel medesimo filone d’indagine, sono sempre state distinte e marginali rispetto alle presunte truffe perpetrate ai danni del Sistema sanitario nazionale; vicende nelle quali la mia assistita, già solo per il fatto di non aver mai lavorato per i centri ‘Minerva’ e di non aver mai svolto incarichi che presupponessero la lavorazione o la raccolta di ricette mediche, non è mai stata coinvolta”.

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