Aversa, immobili su aree standard: Tar dà ragione al Comune

di Redazione

Aversa (Caserta) – A seguito di un accesso ispettivo dei finanzieri del comando provinciale di Napoli, il Comune di Aversa, difeso dall’avvocato Giuseppe Nerone, ha annullato in autotutela permessi di costruire del 2015 rilasciati ad un noto costruttore aversano su viale Olimpico, zona sud della città, ritenendo che gli stessi non potevano essere rilasciati in quanto le opere sono state realizzate su aree standard, quindi di proprietà comunale. Si erano poi succeduti permessi di costruire per realizzare completamento di opere e cambio di destinazione d’uso da deposito a locale commerciale.

Il Comune, con gli atti impugnati, aveva evidenziato che le richieste dei titoli edilizi avevano indicato in un primo momento, quale area oggetto di intervento, determinate particelle, correggendole poi a penna. Non era mai stato messo in rilievo il mutamento di denominazione delle particelle, ingenerando così l’impossibilità materiale di identificazione delle particelle stesse. Solo attraverso una verifica della Guardia di Finanza e a seguito di verifiche di certificati storici catastali è stato possibile verificare che obiettivamente l’intervento costruttivo ricadeva su particelle del Comune di Aversa.

Come rappresentato dall’avvocato Nerone, l’erronea rappresentazione della realtà ha, indubbiamente, indotto il Comune in errore. Il ricorrente si era proclamato, nella richiesta di permesso di costruire, proprietario di una particella in realtà da tempo ceduta al Comune quale area standard. “Non può, non deve in capo al privato che abbia non correttamente prospettato circostanze di fatto poste a fondamento dell’atto illegittimo a lui favorevole, a formarsi una posizione di affidamento legittimo, talché l’interesse al mantenimento in vita del titolo edilizio risulta recessivo di fronte all’interesse pubblico al ripristino della legalità violata. Ragionando diversamente sarebbe fin troppo semplice eludere le disposizioni di legge, mediante l’allegazione di fatti non fedeli alla realtà”, spiegano dal Comune. Ma questa sembra essere solo una prima fase della procedura, in quanto bisognerà vedere se le indagini procederanno anche sotto un profilo penale per eventuali ipotesi di reato, e quali i passi successivi dell’amministrazione.

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