Aversa, tra “arrestateli” e “arrestateci” si infiamma lo scontro tra Golia e Oliva

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Una tempesta in un bicchiere d’acqua, una eco mediatica enorme. Probabilmente proprio come si era riproposto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alfonso Oliva, candidato alle regionali. «Arrestateli, ovvero fermateli per il bene della Città». Il manifesto anonimo fatto affiggere in città, volutamente ambiguo, ma che spiega subito l’etimologia di quello «Arrestateli» che vuole stare per «Fermateli» rivolto agli esponenti della maggioranza di centrosinistra.

Ma il sindaco Alfonso Golia non ci sta e a quella che potrebbe anche essere classificata come goliardata risponde: «Per qualche anonimo dovrebbero arrestare me e tutti i consiglieri di maggioranza. Un atto vigliacco contro cui agiremo in tutte le sedi». Tra le reazioni l’affissione, ieri mattina, di un contro-manifesto dal titolo «Arrestateci tutti» con l’elenco delle cose fatte dall’amministrazione Golia. In verità, non è la prima volta che un manifesto simile compare sui muri della città. Era già avvenuto una trentina di anni fa con il vecchio Pci dell’onorevole Angelo Maria Jacazzi che, però, si era firmato. «Evidentemente – ha dichiarato il sindaco – in questa città il lavoro per la legalità dà fastidio a qualcuno abituato a non rispettare le regole». Il primo cittadino fa seguire un lungo elenco di quanto questa maggioranza, a suo giudizio, ha fatto per poi concludere: «Un attacco vigliacco che ci vedrà agire in tutte le sedi. Non ci fermerete, andiamo avanti con la stessa determinazione. Oggi come un anno fa sempre al servizio della comunità, senza interessi».

Poi, in un’intervista rilasciata a Pupia (guarda il video), Golia sembra voler lasciar perdere le querele: “Sono convinto che questa finzione del linguaggio giuridico non debba scomodare la macchina della Giustizia. – ha dichiarato il sindaco Golia – Non ne vale la pena. La macchina della Giustizia ha cose molto più importanti a cui pensare”. Dai partiti della coalizione «solidarietà incondizionata ai consiglieri di maggioranza e al sindaco per l’attacco vigliacco, formulato attraverso un manifesto anonimo. Una amministrazione che sta andando alla radice dei problemi che attanagliano la città, messi per anni sotto il tappeto e che ha il coraggio di fare scelte radicali anche se impopolari. Dopo questo attacco andiamo avanti con maggiore convinzione».

Questo sino a quando non si apprende che l’estensore dell’anonimo manifesto era Alfonso Oliva, che poco nulla aveva fatto per rimanere tale, visto che aveva consegnato lui stesso i manifesti all’ufficio affissioni. Lo stesso Oliva attacca a sua volta: «Il sindaco Pd si traveste da vittima per nascondere le proprie responsabilità. Tira in ballo il partito leader del centrodestra, Fratelli d’Italia, perché i suoi mentori regionali del Pd temono la sconfitta: rassegnati sindaco non sei un martire sei un inadeguato al ruolo che ricopri». «Il manifesto da me portato ufficialmente a titolo personale alla società di affissioni è stato scritto perché questa giunta va arrestata ovvero fermata prima che sia troppo tardi per il bene di Aversa: non sei un martire, sei un dilettante allo sbaraglio. La tanto annunciata amministrazione del cambiamento ha cambiato Aversa in peggio». Seguono i presunti disservizi creati dalla inattività della maggioranza causa della richiesta di «arresto», per poi concludere: «I miei sono dati oggettivi al di là dei partiti. Un fallimento di fatto che va arrestato».

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