Coronavirus, il direttore del Distretto 18 dell’Asl: “Ecco come abbiamo contenuto il contagio”

di Nicola Rosselli

«Il nostro distretto ha fornito un significativo esempio di sinergia istituzionale garantendo la sorveglianza attiva di una serie di soggetti potenzialmente contagiati dal Covid 19». A parlare il dottor Luigi Caterino, direttore del Distretto 18 dell’Asl di Caserta. Un distretto che comprende ben otto comuni, tutti popolosi, dell’agro aversano con una utenza di circa 110mila persone ricompresi nei comuni di: Sant’Arpino, Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Succivo, Teverola. Il personale del distretto, tra cui gli specialisti ambulatoriali Mariella d’Acquisto, Tobia Ulisse, Michele Capuano, Claudia Ucciardello, Gioacchino Pellegrino, Filomena Parretta, Enrico Bernardo, Anna D’Amore, Antonio Pasquariello, Pasquale Di Martino, Gaetano Moccia, Nicla D Ettore e l’intero staff infermieristico del distretto, su input del direttore generale dell’Asl, Ferdinando Russo, hanno garantito il controllo e i contatti con diverse categorie di potenziali contagiati.

Tra questi, in maniera preponderante, quanti sono giunti negli otto comuni interessati nel famigerato fine settimana del 7 e 8 marzo scorso provenienti dalle regioni del Nord in concomitanza con il primo divieto di circolazione a livello nazionale. Quando si parla di collaborazione istituzionale si deve pensare ad una vera e propria rete che si è venuta a creare grazie all’interazione con i responsabili delle locali stazioni dei carabinieri e i comandanti dei diversi corpi di polizia locale degli otto comuni interessati. «I comuni e le forze dell’ordine – racconta Caterino – segnalavano a noi queste persone, chi sottoposto a quarantena obbligatoria e le persone venute a contatto con persone positive da monitorare in attesa degli esiti dei tamponi».

«Abbiamo applicato una sorveglianza telefonica continuativa, spinta. Accertiamo eventuali sintomatologie e diamo consigli. Ovviamente siamo solo un primo livello – è ancora il direttore del distretto a parlare – e quando abbiamo riscontrato situazioni critiche abbiamo allertato il secondo livello che per quanto riguarda la nostra zona vede un team specialistico a Grazzanise». Importanti e imponenti i numeri. Ben 9508 contatti nel mese di marzo, 4600 nel mese ancora in corso. «All’inizio – ha concluso Caterino – qualcuno si sentiva infastidito, reticenti, soprattutto i viaggiatori di ritorno. Poi hanno capito l’importanza della nostra attività e attendevano con ansia il nostro contatto anche bi-giornaliero che è servito per molti anche come una sorta di supporto psicologico che, in casi particolari, è stato fornito dall’apposita struttura dell’Asl».

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