Parete, test rapidi Covid: Unità di Crisi diffida sindaco Pellegrino. M5S: “Mette a rischio salute pubblica”

di Redazione

Parete (Caserta) – E’ in contrasto con le disposizioni regionali l’ordinanza del sindaco di Parete Gino Pellegrino che ha autorizzato l’effettuazione di centinaia di test rapidi per il Covid-19, partiti il 16 aprile scorso. Lo dice la nota dell’Unità di Crisi della Regione Campania, che “diffida il sindaco dal procedere in tale iniziativa, in contrasto con indicazioni sanitarie e regionali, e a coordinarsi con l’azienda sanitaria locale di riferimento”.

La nota ricorda che “non sarà riconosciuto percorso legittimo il convenzionamento con laboratori privati specializzati, che già questa unità di crisi ha segnalato in altri casi al Nas dei Carabinieri”; un modo per ribadire a Pellegrino che gli non sarà consentito autorizzare laboratori privati ad eseguire i test, come aveva inizialmente fatto con un laboratorio di Parete, poi messo in stand-by in seguito al primo altolà dato dalla Regione. I circa 330 test rapidi acquistati dal Comune di Parete con fondi propri, sono riservati alle categorie in prima linea e a rischio perché’ a contatto con il pubblico, come medici, dipendenti comunali, personale della polizia municipale, volontari della protezione civile, personale impiegato nei servizi essenziali alla popolazione.

Nei giorni scorsi Pellegrino aveva motivato la propria decisione spiegando che “l’Asl continua a praticarne pochi di tamponi, ma noi sindaci, che ricordo siamo le massime autorità sanitarie nel comune, abbiamo comunque l’obbligo di tutelare chi è in prima linea”. Oggi, in un post su Facebook non cambia linea: “Chi non è d’accordo può opporsi all’ordinanza ricorrendo al Tar così come da norma, di certo non ci fermeremo. Non capisco perché – si chiede Pellegrino – si possono fare i controlli alle forze dell’ordine ma non ai vigili urbani o ai dipendenti comunali che pure sono a contatto con le persone”.

Intanto, dal Movimento 5 Stelle accusano: “Somministrare test rapidi senza nessun accordo con l’Asl competente e le altre Istituzioni ha avuto come logica conseguenza la diffida del sindaco Pellegrino. L’iniziativa di per sé positiva, diventa dannosa e pericolosa per la sicurezza della salute dei cittadini se non concertata con l’Asl quale struttura pubblica ospedaliera che può garantire i parametri di sicurezza. Insieme al portavoce alla Camera, Nicola Grimaldi, e alla portavoce regionale Valeria Ciarambino, abbiamo segnalato alle Autorità tra cui l’unità di Crisi quanto accaduto a Parete. E di fatti ci dà ragione. Ora il sindaco dovrebbe solo chiedere scusa e capire che il modo in cui sta agendo, mette a rischio la salute di tutti noi”.

“Affermare che ‘il sindaco è l’autorità sanitaria locale’ – continuano i pentastellati – non vuol dire fare tutto quello che vuole ma è necessario agire sempre nel rispetto delle regole, protocolli e procedure di sicurezza, delle leggi e delle Istituzioni altrimenti la conseguenza è solo negativa. Nel frattempo vengono spesi soldi dalle casse comunali e acquistati test che già hanno dimostrato la loro pericolosità come nel caso dell’ospedale di Pozzuoli dove un falso negativo da test rapido ha provocato un focolaio di 60 persone. È legittima l’aspettativa dei cittadini di voler fare i test ma è necessaria massima cautela, ad oggi non abbiamo ancora le linee guida dell’istituto superiore di Sanità per l’utilizzo di questi test che stanno mostrando scarsa attendibilità e quindi alta pericolosità. É davvero da irresponsabili, improvvisarsi in un momento così delicato”.

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