Coronavirus, calano ancora nuovi casi e terapie intensive ma i morti restano tanti

di Redazione

Il numero dei contagiati totali da coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 162.488, con un incremento rispetto a ieri di 2.972 (contro i precedenti +3.153) secondo i dati della Protezione civile. Si registrano altre 602 vittime (eri erano state 566) per un tale di 21.067 dall’inizio della pandemia. Ma crescono anche i guariti che sono 37.130 (+1.695). Prosegue il calo dei ricoveri in terapia intensiva: sono 3.186, 74 in meno rispetto a ieri.

Frenata di nuovi contagi a Milano – Frenata dei nuovi contagi accertati a Milano che, con la provincia registra un +189 (lunedì 481) per un totale di 14.350. A Milano città +57 nuovi contagi accertati (lunedì 296) per un totale di 5.914. Nuovi casi in calo anche a Bergamo che prosegue un trend positivo da tre giorni (+35), per un totale di 10.426, mentre Brescia si attesta su 125 nuovi casi (lunedì 100), per un totale di 11.093. Per il secondo giorno consecutivo un dato molto alto a Cremona +227 (lunedì 224) per un totale di 5.172.

In Lombardia 1.012 nuovi casi e altri 241 morti – I nuovi casi in Lombardia di coronavirus nelle ultime 24 ore sono 1.012, per un totale di 61.326 contagi. Lo ha illustrato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Cala ulteriormente la pressione sulle terapie intensive, -21 posti letto occupati. Ma salgono ancora le vittime, 241 rispetto a lunedì. La salita di contagi su Milano non rallenta: si registrano altri 189 casi, il dato peggiore su tutta la Regione.

Dadone: “Preoccupa la crescita dei contagi in Piemonte” – “La crescita dei contagi in Piemonte desta preoccupazione”. Lo scrive su Facebook il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, elogiando i medici e gli infermieri arrivati ieri nella regione. “La provincia di Torino – spiega – è la quarta più colpita d’Italia e quella di Cuneo vede un anomalo incremento di casi. Ora più che mai serve essere collaborativi con le forze dell’ordine e le istituzioni, quindi vi chiedo di non abbassare la guardia, restiamo vigili ancora un po’. Noi al governo da Roma e il presidente della Regione Alberto Cirio a Torino stiamo facendo il massimo, non è il momento delle polemiche ma della collaborazione”.

Istat: con il lockdown al lavoro oltre la metà – Oltre la metà dei lavoratori dell’industria e dei servizi privati (escluso il credito) va a lavorare anche in tempi di lockdown: si tratta del 55,7% del totale secondo le stime dell’istat, che traccia una mappa delle attività “sospese” e “attive” senza considerare lo smart working. In “molte regioni del Mezzogiorno oltre la metà dei comuni fanno registrare una quota di addetti appartenenti ai settori aperti superiore al valore medio nazionale”, scrive l’Istituto di statistica nel suo report. E’ quanto accade in Basilicata, Sicilia e Calbria. Consideranodo i Comunit, oltre la media sono Genova (69,6%), Roma (68,5%), Milano (67,1%).

Il virus muta poco, più facile trovare farmaci e vaccini – Il coronavirus SarsCoV2 muta molto lentamente e questo rende molto più facile la collaborazione internazionale per mettere a punto farmaci e vaccini. Lo indica l’analisi dei dati genetici condotta in Italia, che ha individuato otto ceppi provenienti da diverse aree, tutti simili all’originale cinese e nessuno più aggressivo. La ricerca, pubblicata sul sito bioRxiv, si deve all’Istituto di biiomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche di bari, che ha collaborato con le università di Bari e con la Statale di Milano. Sono state analizzate oltre 1.100 sequenze genetiche provenienti da Cina, America ed Europa utilizzando la piattaforma bioinformatica Elixir del nodo italiano dell’infrastruttura di ricerca europea per le Scienze della vita.

Science: quarantena a singhiozzo fino al 2022 – Secondo uno studio pubblicato su Science dalla Scuola di salute pubblica T. H. Chan dell’Università di Harvard, la quarantena durerà, a singhiozzo, fino al 2022, così come le misure di distanziamento sociale. Senza farmaci specifici e vaccini, con l’allentamento delle restrizioni il Covid-19 tornerà periodicamente fino al 2025.

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