Aversa, politica inesperta e burocrazia indolente: mix letale per la città

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – La chiusura del mercato ortofrutticolo di viale Europa con gli assurdi ritardi nella riapertura; gli strascichi della gara per la sosta a pagamento, le oramai famigerate strisce blu, che non si riesce ad assegnare; il passaggio di cantiere tra la Senesi e la Tekra per la gestione del servizio di igiene urbana, che se non fosse un dramma potrebbe essere una farsa.

Tre vicende simbolo dell’incapacità della macchina comunale di Aversa. Tre episodi che sottolineano la mancanza di una dirigenza che possa consentire alla città normanna di uscire da un limbo nel quale è precipitata in questi ultimi anni. In precedenza, con l’allora sindaco Lello Ferrara e, successivamente, con Mimmo Ciaramella, a supportare e in molti casi a sostituire i dirigenti comunali erano stati gli assessori particolari come Antonio Massimo per il primo e Rino Rotunno per il secondo senza contare professionisti prestati alla politica come Marcantonio Abate o Pasquale Diomaiuta che pure una spinta forte la diedero, al di là di quelli che possono essere i giudizi sulle due amministrazioni, spesso velati da ideologia. Oggi, a causa delle inesperienze degli ultimi due primi cittadini, Enrico de Cristofaro e Alfonso Golia, che non hanno avuto tra i loro assessori persone che si sono effettivamente dedicate alla città (ad eccezione di Michele Ronza), la burocrazia comunale ha segnato il passo mettendo letteralmente a dormire vicende e filoni che Aversa e gli aversani non possono permettersi di continuare a vedere dormire.

I parcheggi rappresentano un bisogno essenziale per la mobilità cittadina, un settore in evidente sofferenza. La sosta a pagamento seria non può più aspettare e ad essa deve essere accompagnato un capitolato di gara che sia innovativo rispetto alle strisce blu che conosciamo essendo cambiati da tempo i presupposti, primo fra tutti la presenza del tribunale di Napoli Nord. La mancata manutenzione del mercato ortofrutticolo non può essere addebitata alla politica, ma, ancora una volta, alla burocrazia che, tanto per dirne una, ha fatto sì che non ci fossero bagni da ben otto anni. La monnezza, la sua raccolta e il suo smaltimento, la pulizia delle strade negli ultimi dieci anni ha fatto registrare esigenze diverse.

Invece, la burocrazia comunale ha riproposto (anche in ritardo rispetto ai tempi richiesti) lo stesso capitolato di gara precedente, in questo caso con la colpevole assenza della politica considerato che l’assessore al ramo era troppo impegnato a fare il cibernauta. Anche il fabbisogno reale di personale, la presenza di dipendenti che necessitano per lo svolgimento del servizio, non è stato proprio preso in considerazione nel capitolato ed oggi ci troviamo in questa assurda situazione che vede la Tekra non disposta a sobbarcarsi 12 dipendenti che il comune di Aversa non ha mai riconosciuto e per i quali è in atto una causa tra la Senesi e l’amministrazione e che terminerà, quasi certamente, con la sconfitta di quest’ultima. Politica inesperta e burocrazia incapace o indolente: un mix letale per la nostra povera Aversa.

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