Virus in Cina, il simulatore di epidemia e costruzione “lampo” ospedale per 1000 persone

di Redazione

Nei giorni in cui la Cina sta affrontando una misteriosa e letale epidemia nota come Coronavirus, che continua a mietere vittime senza fornire indicazioni sulle cause e modalità di diffusione del virus, gli abitanti cinesi stanno affrontando la paura in modo inusuale: con un videogioco. Stando ai dati riportati da Apple per i download delle applicazioni e videogames per iOS, Plague Inc. è stato il videogioco più scaricato nella giornata di mercoledì, dopo il contagio di circa 400 persone (delle quali 17 hanno perso la vita a causa del virus), con milioni di download in tutto il Paese. Per chi non lo conoscesse, Plague Inc. è uno strategico sviluppato dal team britannico Ndemic Creations, lanciato nel 2012 e spesso criticato per il suo messaggio di fondo: diffondere un virus letale in grado di sterminare la razza umana.

Il gioco, infatti, consente di gestire un’entità biologica capace di uccidere gli esseri umani prima che il loro organismo sia in grado di adattarsi alla patologia. Proprio il concetto alla base di Plague Inc. sembra essere visto dai cinesi come un modo per comprendere, e dunque vincere, la paura del Coronavirus. È quanto sostiene un analista su Weibo, un social network cinese simile a Twitter, che ha indicato come Plague Inc. sia un modo per i giocatori cinesi di confrontarsi con la paura di un’epidemia globale, proprio a ridosso delle festività per il Capodanno lunare cinese. Il boom di download per Plague Inc. non è certo una novità per Ndemic Creations, che già nel 2014 aveva visto un’incredibile diffusione del gioco in occasione dell’epidemia a causa del virus Ebola. All’epoca, la software house ha raccolto 76mila dollari per contribuire alla lotta contro la malattia. Gli sviluppatori hanno confidato di aver ricevuto numerose domande in merito al misterioso Coronavirus e hanno inviato gli utenti a informarsi sulle pagine del sito ufficiale dell’ente World Health Organization.

Ospedale per 1000 persone in 10 giorni – Intanto, Wuhan, la città cinese di da cui è partito il focolaio del coronavirus, sta rapidamente costruendo un ospedale da 1.000 posti letto dedicato alla malattia. La struttura prefabbricata, il cui completamento è previsto il 3 febbraio, è modellata sull’ospedale costruito per l’emergenza Sars Xiaotangshan di Pechino.

Nessun italiano contagiato a Wuhan – Per quanto riguarda l’eventuale coinvolgimento di italiani, le autorità cinesi fanno sapere che a Wuhan nessun connazionale risulta contagiato dal coronavirus. Disposta la chiusura di alcune sezioni della Grande Muraglia, oltre a imporre il blocco ai trasporti pubblici in molte città: sono 41 milioni i cittadini coinvolti. I morti sono saliti, nel frattempo, a 26, con una seconda vittima fuori dall’area dell’epicentro. Stop temporaneo anche per Disneyland Shanghai.

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