Orta di Atella, il Comune sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata

di Redazione

Termina, dopo poco più di un anno dall’elezione, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Villano ad Orta di Atella (Caserta), comune ancora una volta sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Il Consiglio dei ministri, che si è riunito nel pomeriggio di mercoledì 6 novembre a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Giuseppe Conte, su proposta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267), ha deliberato lo scioglimento per 18 mesi del Consiglio comunale ortese e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’Ente a una commissione di gestione straordinaria.

Sulla vicenda è intervenuto il senatore Fabio Di Micco del Movimento 5 Stelle, originario della cittadina atellana: “Ancora una volta – commenta – il Comune di Orta di Atella viene sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Un provvedimento che rattrista ma non sorprende poiché giunge a conclusione di una lunga e devastante stagione politico-amministrativa che ha visto protagonista una classe politica collusa, impreparata e improvvisata. Dal ‘sistema’ brancacciano, fondato sulle clientele, sui favoritismi, sull’affarismo, sulle ingerenze criminali, sui privilegi dei pochi a danno dell’intera comunità, che ha prodotto una devastazione urbanistica e culturale senza precedenti, si è giunti all’amministrazione Villano, il cui scioglimento certifica che quel “sistema” è tutt’altro che sconfitto”.

“Un provvedimento di questa portata – continua Di Micco – ha un iter complesso e non nasce dall’oggi al domani. L’accertamento delle ingerenze della criminalità organizzata in un Comune è conseguenza di un’attività di indagine che parte dalla decisione del Prefetto, presa sulla base di informative di polizia giudiziaria o in conseguenza di operazioni giudiziarie, che invia una commissione di accesso con il compito di analizzare tutti gli atti dell’Ente emessi dalla parte politica e dai tecnici, al fine di verificare se vi sia un qualsivoglia condizionamento mafioso. Il lavoro della commissione d’accesso non si ferma solo allo studio degli atti ma analizza anche le condotte e le frequentazioni degli amministratori, le gare di appalto e gli affidamenti di lavori e servizi, al fine di accertare se quel consiglio comunale, quell’amministrazione, quei tecnici e dirigenti comunali siano stati condizionati o meno dalle organizzazioni criminali”.

“Non posso nascondere una profonda preoccupazione per l’ennesimo stupro dei valori di questa comunità costretta, ancora una volta, all’umiliazione di uno scioglimento per infiltrazione camorristica in un momento già estremamente difficile nel quale la carenza dei servizi, i corto circuiti istituzionali, l’endemica assenza di programmazione in ogni settore a fronte di una mancanza strutturale di risorse, ha rappresentato il tratto distintivo dell’azione politico-amministrativa della giunta Villano”. “Ora è compito della parte sana della città riformare questo ‘sistema’ attraverso la scelta di una classe politica nuova fatta di persone davvero degne di rappresentarla. Sono anni che, con il M5S, proviamo a trasmettere questo messaggio rimasto finora inascoltato con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Lo scioglimento sarà seguito da un periodo di commissariamento che durerà dai 18 ai 24 mesi prima delle prossime elezioni, pertanto, alla triade commissariale va il mio personale augurio di buon lavoro e la mia disponibilità verso una auspicabile e proficua collaborazione. Ai concittadini ortesi va il mio abbraccio nell’attesa comune di riappropriarci della nostra città e, insieme, aiutarla a rimettersi in piedi”.

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